20 Maggio 2023
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SCRITTI BELLICI
A passo di corsa verso il baratro.
La fanfara scandisce il ritmo della corsa: parapapa ppappara paaa paaa pa.
Volino gli F 16 nei cieli dell’Europa! Così hanno deciso i nostri governanti. “Vincere e vinceremo!” s’ode ovunque nel Paese. Intanto un deposito contenente munizioni esplode e l’uranio impoverito ammorba la terra tutt’intorno per chilometri quadrati.
“Sieg oder Tod (Vittoria o morte)”, è il sempiterno grido di battaglia. Molti sono già morti nel tentativo di vincere, ma è il normale prezzo di pagare. Una nazione devastata, più di metà della popolazione già fuggita all’estero e la guerra – quella vera – non è ancora nemmeno cominciata. “I russi sono un pugile che combatte con un braccio dietro la schiena” ha dichiarato nell’intervista di ieri il Colonnello Douglas MacGregor. “Sono tutte balle, MacGregor è un Putiniano”, ha commentato un consulente del Ministero della Difesa.
Chiunque sia sinceramente pacifista e abbia il coraggio di denunciare l’orrore, il disgusto, il proprio rifiuto della barbarie che insanguina l’Europa viene sbeffeggiato, ostracizzato, ridicolizzato.
Certo, i veri uomini siete voi, che senza pensarci un attimo applicate “occhio per occhio, dente per dente”. E chissenefrega di Secoli di millantato progresso, di civilizzazione di quella bestia che è l’uomo? Homo homini lupus, torniamo a comportarci come quell’animale che eravamo.
Vladimir Putin è pazzo e con lui non si può negoziare. Victoria Nuland invece è sana di mente e quando ha organizzato un golpe neonazista insieme a oligarchi locali ha agito secondo il diritto internazionale. Io c’ero, ero a Kiev nell’inverno del 2014 e ho visto coi miei occhi lei e il Senatore John McCain in Piazza Maidan.
Il Ventesimo Secolo è stato drammatico, ma dai drammi è nato il diritto internazionale. Il Ventunesimo Secolo ha smascherato gli impostori: il diritto internazionale non era che una facciata per coprire la vecchia politica imperialista dei più forti.
Giunti a questo punto, non ci resta che unirci al folto gruppo dei dissidenti ottimisti. Come scrive Borges, forse l'umanità è stata creata pochi minuti fa con una memoria imperfetta, dato che ha completamente scordato cosa significhi una guerra mondiale. "Il presente è indefinito, il futuro non ha realtà se non come speranza presente e il passato non ha realtà se non come ricordo presente.” Se il futuro non è altro che speranza presente, basta sperare in un futuro magnifico per essere di nuovo ottimisti!
No, io non sono ottimista. Intorno a noi, scorgo troppi irresponsabili. Mi preoccupa, soprattutto, una geniale osservazione di Klaus Schwab: “Se anche comparisse un genio, potrebbe fare ben poco per cambiare il corso delle cose”. E possiamo stare certi che “il corso delle cose” sia il suo Great Reset.
Occorre dare a Cesare quel che è di Cesare (anche se Cesare questa volta si chiama Klaus): Schwab ha preso in seria considerazione l’unica concreta possibilità di mutamento del corso delle cose.
Le rivoluzioni nascono nella mente di un solo uomo, “il genio”, senza quell’unico uomo capace di concepire una nuova utopia alternativa al Great Reset, la dissidenza è un gregge senza pastore che si disperde in mille direzioni.
Davanti al pericolo, la reazione istintiva è quella di tornare indietro, verso un’ipotetica quanto illusoria sicurezza. Il genio è l’unico capace di condurre il gregge verso una concreta sicurezza. Ma ogni conquista umana è precaria e persino quella concreta sicurezza andrà preservata con un duro e incessante lavoro.
Perpetuum mobile: la vita non conosce stasi.
Genio sarà colui che per primo saprà rimettere al centro della riflessione la condizione umana.
In assenza di questo fantomatico genio, anche gli idioti del G7 potevano capire che un’escalation del conflitto non soltanto peggiorerà la nostra condizione umana, ma metterà in serio pericolo la nostra stessa vita.
di Alfredo Tocchi, 20 maggio 2023
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