15 Aprile 2023
fonte: Lapresse
Il premier giapponese Fumio Kishida è stato attaccato durante un comizio nella città di Wakayama, a sud del Paese. L'uomo che ha lanciato la bomba carta è stato prontamente arrestato. Nessuno è rimasto ferito. L'8 luglio Shinzo Abe, al momento ex primo ministro, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco.
Il primo ministro del Giappone Fumio Kishida stava facendo un comizio nei pressi del porto di Saikazaki, nella città di Wakayama, per dare supporto al candidato del partito Jimintō (Partito Liberal-democratico, PLD) in occasione delle imminenti elezioni distrettuali.
Uno uomo dalla folla ha lanciato nella sua direzione una bomba carta. L'esplosione ha creato paura e scompiglio, ma tutti ne sono usciti illesi. L'attentatore è stato immediatamente bloccato dalle forze dell'ordine e arrestato. Kishida ha dichiarato all'emittente pubblica Nhk: "C'è stata una forte esplosione. La polizia sta indagando per scoprire i dettagli, ma vorrei scusarmi per aver fatto preoccupare e disturbato molte persone".
Il ministro Antonio Tajani, appena giunto in Giappone per il G7 Esteri, twitta: "Voglio esprimere tutta la mia solidarietà al premier Kishida, vittima di un atto intimidatorio durante un comizio. Sono felice di sapere che sta bene".
Meno di un anno fa un attentato verso una figura politica di spicco è invece andata a segno. L'8 luglio 2022 l'ex premier Shinzo Abe è stato assassinato in circostanze simili. Si trovava nella città di Nara per un raduno elettorale a favore del suo candidato. Le elezioni si sarebbero tenute due giorni dopo.
Un uomo, poi identificato come l'ex militare di 41 anni Tetsuya Yamagami, è riuscito ad avvicinarglisi senza ostacoli e a sparargli 2 colpi con una pistola artigianale da una distanza ravvicinata. Il leader del Partito Liberal-democratico è stato trasportato di corsa all'ospedale di Kashihara in cui però fu ufficialmente dichiarato morto per dissanguamento poche ore dopo.
L'attentatore ha colpito per motivi personali: ha dichiarato di nutrire rancore nei confronti della chiesa dell'unificazione, un movimento religioso coreano popolare negli anni 70 e vicino a Abe. Secondo Yamagami l'associazione religiosa aveva fatto il lavaggio del cervello alla madre e lui incolpava l'ex premier di averla promossa.
L'attentato di oggi ricorda il problema di sicurezza agli eventi istituzionali in Giappone.
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