23 Marzo 2023
Fonte: Twitter @AlertaNews24
Oggi in Francia è scattato lo sciopero generale: oggetto della protesta la riforma delle pensioni varata da Macron e dal suo governo. In 800mila in piazza, in tutte le maggiori città francesi per mobilitarsi contro l'aumento dell'età pensionabile: da Parigi a Rennes, da Marsiglia a Lione. Nel capoluogo francese in particolare è stato bloccato l'aeroporto Charles du Gaulle, costringendo i viaggiatori a raggiungere a piedi lo scalo ed i binari della stazione ferroviaria Gare de Lyon, ostacolando arrivi e partenze e dove i ferrovieri hanno scioperato. 12 mila i poliziotti schierati, chiuse Torre Eiffel, l'arco di Trionfo e la reggia di Versailles.
La manifestazione che ha avuto come oggetto lo sciopero generale in Francia è stata tagliata in due tronconi dalla polizia, causa primi scontri. Per oggi d'altronde era previsto un importante picco di disagi dovuto alla riforma delle pensioni che ha varato il governo Macron, che oggi è tornato a parlare. "La riforma delle pensioni va avanti nell'interesse della Nazione, rispettiamo le manifestazioni, non la violenza". Ma è un presidente che sembra scollegato dalla realtà considerando quello che sta succedendo nelle piazze di tutta la Francia.
L'occupazione ha riguardato parte dell'aeroporto Charles de Gaulle mentre sono bloccati, a sud il porto di Marsiglia ed a nord coloro che portano il carburante. In 250 città mobilitazioni e scioperi dopo il discorso di ieri di Macron, il quale ha affermato che la legge entrerà in vigore entro la fine dell'anno. Scontri a Lione e Rennes dove la polizia ha usato i cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti. 25mila persone a Nantes, dove sono andate in scena proteste che hanno portato gli agenti ad utilizzare i lacrimogeni.
Sono delle piazze piene come non se ne vedevano da tempo quelle che caratterizzano la Francia e Parigi. Solo nel capoluogo in 70mila stanno manifestando contro l'azione portata avanti dal governo. I sindacati ripudiano la legge, affermando come le dichiarazioni di Macron non siano altro che "benzina sul fuoco". "Quando c’è un conflitto di questo tipo, il ruolo del presidente della Repubblica è quello di calmare il gioco. Ieri ci ha gettato sopra una tanica di benzina - hanno fatto sapere dai sindacati -. Basta che parli altre due volte così e il Paese è fermo".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia