17 Marzo 2023
Si concretizza il primo, più scontato, lato del triangolo Xi Jinping-Putin-Zelensky: il leader cinese sarà a Mosca all'inizio della prossima settimana, dal 20 al 22 marzo. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe anche contattare il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky per la prima volta dall'inizio del conflitto.
Si vociferava da tempo, ma ora è arrivata la conferma. Il presidente cinese Xi Jinping si recherà a Mosca da lunedì 20 a mercoledì 22 marzo. La visita a Putin si svolge a poco più di un mese di distanza da quella di ricognizione del diplomatico Wang Yi.
Inviato anche alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, Yi aveva parlato del "Piano di pace cinese". L'ipotesi di un "fine guerra in Ucraina" targato Pechino era stata accolta con sospetto dagli Stati Uniti, tanto che Biden disse: "Se Putin applaude al piano di pace della Cina, allora come può essere buono?".
L'incontro di Xi Jinping e Putin non può che proseguire su questa scia ambigua. Da una parte la Cina rimane vicina alla Russia in un momento di progressivo isolamento internazionale. Dall'altra cerca di proporsi come figura mediatrice. Secondo il Wall Street Journal, Xi infatti intende avere anche un incontro online con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina.
Washington, benché sia convinta dell'alleanza sinorussa, ha accolto favorevolmente la notizia. Jake Sullivan, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato: "Abbiamo incoraggiato il presidente Xi a contattare il presidente Zelensky perché crediamo che la Cina e lo stesso presidente Xi dovrebbero ascoltare direttamente l'opinione ucraina e non solo quella russa. Quindi abbiamo di fatto esortato Pechino affinché quel contatto abbia luogo". Lo stesso presidente Joe Biden sarebbe disposto a parlare con il leader cinese.
La Cina, intanto, ha collezionato il primo successo come potenza pacificatrice. Alla presenza del sopracitato Wang Yi, Arabia Saudita e Iran hanno ripreso i contatti diplomatici, interrotti da 7 anni. Uno degli obiettivi di Pechino è quello di configurarsi come mediatrice al posto degli Stati Uniti.
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