13 Ottobre 2022
Oggi giovedì 13 ottobre è stato il giorno tanto atteso dell'incontro tra Putin ed Erdogan ad Astana, capitale del Kazakhistan. Una mediazione quella del presidente turco che potrebbe rivelarsi decisiva, anche se diversi sono stati i tentativi di arrivare ad un accordo senza mai riuscirsi, anche a causa delle posizioni dell'Ucraina. Yuri Ushakov consigliere diplomatico di Putin nella giornata di ieri ha detto: "Probabilmente Erdogan proporrà qualcosa in maniera ufficiale" e dice di aspettarsi un "colloquio interessante e utile" tra i due leder.
Sebbene fosse l'argomento del giorno, da Mosca arrivano aggiornamenti che riguardano il colloquio tra i due. Ebbene, non si sarebbe parlato della soluzione al conflitto È prevista comunque per domani venerdì 14 ottobre una conferenza stampa di Vladimir Putin che farà probabilmente il punto in prima persona, come riferisce il portavoce Dmitry Peskov. Si è parlato però di gas. Putin ha dichiarato: "La Turchia si rivela la via più affidabile per il gas naturale verso l'Ue. L'approvvigionamento di idrocarburi dalla Russia alla Turchia è completamente garantito".
"Il potenziale hub del gas in Turchia può essere la piattaforma per determinare il prezzo del gas", ha aggiunto. "I prezzi del gas di un hub in Turchia potrebbero essere determinati senza influenze politiche".
Banale da dire ma la Russia si aspetta una mossa che smuova la situazione: ma con dei paletti. Fonti russe riportano la proposta della Turchia che si baserebbe su tre punti fondamentali: il Cessate Il Fuoco tra i due paesi con una tregua da trasformare in pace; il riconoscimento di parte dei territori annessi da Mosca e la creazione di una zona-cuscinetto tra la Russia e l’Ucraina con gestione internazionale dei confini.
Da parte di Zelensky nei giorni scorsi c'è stata la porta sbattuta in faccia a Putin riguardo possibili negoziati diretti tra i due Presidenti. "Non rifiutiamo mai negoziati o altri contatti internazionali utili. Non allontaniamo mai una mano tesa. Ma se sentiamo e capiamo che un partner non vuole incontrarci per un motivo o per un altro, non ci imponiamo", ha spiegato Ushakov. "Diverse iniziative vengono principalmente discusse sui media, che citano vari format di dialogo, tra cui Russia e Stati Uniti, e i principali Paesi dell'Europa occidentale", rispondendo a quanto riportano le fonti russe.
Ankara si è assunto il ruolo di mediatore in questo lungo conflitto. Lo dimostrano gli accordi sul grano e lo scambio di prigionieri che ha coinvolto il Battaglione Azov. Nonostante la Turchia faccia parte della Nato, Erdogan non ha mai rifiutato una mano tesa verso i due contendenti, provando a più riprese anche ad organizzare un incontro tra i due. Anche per tutelare i suoi interessi, visto che dipende dal petrolio di Mosca.
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