Taiwan, Pechino: "Impediremo la separazione ad ogni costo". Giappone: "Stop esercitazioni"
E così Pechino replica: "Impediremo la separazione di Taiwan", mentre il Giappone chiede lo stop delle esercitazioni. Il governo cinese convoca l'ambasciatore giapponese
05 Agosto 2022
Taiwan, le esercitazioni stanno creando disordini diplomatici su larga scala, dopo che il segretario di stato americano
Anthony Blinken, intervenuto all'
East Asiasummit in
Cambogiaha dichiarato che
Pechinosta palesemente provocando la reazione di Taiwan a seguito della visita della speaker della Camera dei rappresentanti,
Nancy Pelosi.
Blinken e Kishida: "Chiesto lo stop delle esercitazioni"
Blinkeninoltre ritiene che l'esercitazione militare nello stretto siano un tentativo di intimidire non soltanto
Taiwan, ma anche i vicini e alleati dell'isola. L'atteggiamento degli Stati Uniti è stato quello di voler calmare le acque e continuare ad essere a fianco degli alleati e partner commerciali. Infatti proprio
Taiwan in tessera rapporti economici e commerciali con gli Stati Uniti soprattutto per quanto concerne la produzione di chip e microprocessori. Ma le esercitazioni militari, che non sono le prime condotte da Pechino nel mare di Taiwan, sono state provocaterie nella misura in cui
Nancy Pelosiha deciso di spostare l'agenda e collocare la sua visita nell'isola separatista cinese proprio durante i preparativi militari di Pechino.
Al fianco del presidente degli
Stati Unitisi è unito il premier giapponese
Kishina che chiede lo stop dell'esercitazione militari e l'immediata cancellazione di queste. L'idea di fare una dichiarazione simile è venuta dopo aver ricevuto
Nancy Pelosi: "Abbiamo chiesto l'immediata cancellazione delle esercitazioni militari che sono un grave problema per la nostra sicurezza nazionale e la sicurezza dei nostri cittadini".
Come si possa ritenere un esercitazione militare di un paese sovrano un problema per la sicurezza nazionale di uno Stato estero riconosciuto come il
Giappone, possono saperlo soltanto
Fumio Kishidae
Nancy Pelosi.
L'ambasciatore giapponese a Pechino,
Hideo Tarumi, è stato convocato "con urgenza" al ministero degli Esteri cinese per protestare contro la posizione del
Giappone rispetto alla questione di
Taiwan in seguito al comunicato dei Paesi del G7
Pechino: "Impediremo il distacco di Taiwan con ogni mezzo"
L'isola separatista, nel suo disegno di ridimensionamento democratico e di distacco da Pechino avrà la strada ancora più ripida da percorrere, ma la visita di Nancy Pelosi ha realmente scritto gli animi di Pechino e questo dà ragione ad una certa parte dell'intelligenza americana che non voleva lo spostamento dell'agenda della speaker della Camera.
Le dichiarazioni di Pechino sono state fortissime: "Impediremo al paese di dividersi con la più forte determinazione, usando tutti i mezzi ad ogni costo. La visita di Pelosi a Taiwan è una palese e manipolazione politica e un evidente e grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale della Cina". Queste parole sono state proferite dal viceministro degli Esteri cinese Deng Lee, che ieri ha convocato tutti gli ambasciatori europei per protestare contro le dichiarazioni rilasciate dal G7 e Unione Europea sulla Maxi esercitazione militare che Pechino sta conducendo intorno a Taiwan: "In risposta alla collisione tra Stati Uniti e Taiwan, il contrattacco della Cina è naturale".