25 Giugno 2022
Maria Zakharova (Fonte twitter @Giovann08571078)
Per la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, per Ucraina e Moldavia ci saranno "conseguenze negative" dopo lo status di candidato europeo a loro concesso da Ursula Von der Leyen nel corso dell'ultimo consiglio europeo. La funzionaria russa ha poi continuato dichiarando: "Con la decisione di concedere a Ucraina e Moldavia lo status di Paesi candidati, l'Unione Europea ha confermato di voler agire a livello geopolitico, per 'contenere' la Russia, utilizzando la Comunità degi Stati Indipendenti" ha detto.
"Tutti gli strumenti sono in gioco: dalle leve economico-finanziarie all'assistenza militare", continua. "In questo caso, i rigorosi criteri di avvicinamento stabiliti dall'Ue per altri candidati, come lo stato di diritto, la lotta alla corruzione, l'indipendenza della magistratura, il rispetto dei diritti umani, la protezione delle minoranze etniche, la libertà di parola e l'economia di mercato, sono stati semplicemente messi da parte a favore della congiuntura politica", ha poi aggiunto.
Il futuro dell'Europa unita, i suoi ideali "di democrazia sono sacrificati al compito dell'espansione sfrenata dell'Ue e all'asservimento politico ed economico dei suoi vicini. Non si pensa alle conseguenze negative di una simile mossa, così come non ci ha pensato la Nato al vertice di Bucarest del 2008, scrivendo nella sua decisione la formula che 'Georgia e Ucraina diventeranno membri dell'alleanza'", conclude Zakharova.
Nell'ultimo consiglio europeo svoltosi a Bruxelles si è deciso per il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia di Paesi candidati all'ingresso nell'Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Per la Georgia si aprono spiragli importanti dato che anche al Paese è stata data una "prospettiva europea". Ursula von der Leyen ha dichiarato: "Oggi è un buon giorno per l'Europa. Congratulazioni al Presidente Volodymyr Zelensky, alla presidente Maia Sandu e al primo ministro Irakli Garibashvili. I vostri Paesi fanno parte della nostra famiglia europea. E la storica decisione odierna dei leader lo conferma".
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