04 Giugno 2022
Fonte: Twitter
Il ministro della Salute del Kirghizistan arrestato per sospetta corruzione in un affare legato all'acquisto di vaccini contro il Covid. Uno scandalo politico di notevoli dimensioni ha investito il governo dell'ex Repubblica sovietica, indipendente dal 1991: il ministro della Salute Alymkadyr Beishenaliyev è stato arrestato con l'accusa pesantissima di corruzione, come riporta il sito della rete televisiva Al Jazeera. Secondo gli inquirenti, avrebbe acquistato più di due milioni di dosi non necessarie al Paese trasferendo i soldi in conti schermati. La truffa ai danni dello Stato ha dimensioni notevoli: sarebbero un miliardo e mezzo di som, la moneta locale, i soldi sottratti indebitamente alle casse pubbliche. Una cifra pari a 19 milioni di dollari.
Beishenaliyev è una personalità piuttosto bizzarra che già in passato si era fatta notare per le teorie a dir poco eccentriche sui rimedi contro il virus. Non a caso è stato soprannominato "aconito" perché ha consigliato di combattere il Covid con una soluzione liquida ottenuta dalle radici dell'omonima pianta, nota per la sua tossicità e dunque pericolosa.
Teorie estemporanee sui rimedi contro il Covid non sono un'esclusiva assoluta del ministro del Kirghizistan. Due anni fa, quando la pandemia stava cominciando a diffondersi in tutto il mondo, un altro politico di primo piano appartenente alla sfera di influenza ex sovietica esibì un'altra tesi senza nessun fondamento scientifico: il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko. Fu lui a negare che nel suo Paese ci fossero casi di Covid e a suggerire di bere vodka, fare la sauna e guidare il trattore per avere la meglio sul virus.
Il Kirghizistan riceve dosi di vaccino in forma gratuita da Cina, Russia, Azerbaigian, Kazakistan e diverse organizzazioni internazionali. Per questo, quando il pubblico ministero ha notato che nel 2021 il Paese ha ricevuto dall'estero quasi due milioni e mezzo di dosi in più rispetto al necessario hanno cominciato a indagare. Beishenaliyev era da tempo nell'occhio del ciclone: in molti hanno chiesto il suo licenziamento per atti di prepotenza e intimidazione nei confronti di funzionari del ministero, incluse provocazioni sessuali.
Un portavoce della pubblica accusa ha riferito all'agenzia di stampa Afp che ora il ministro è in una prigione del Comitato statale per la sicurezza nazionale dove è in attesa di processo. Per ora Beishenaliyev, considerato molto vicino all'attuale presidente del Paese, Sadyr Japarov, ha negato ogni responsabilità accusando i servizi segreti di utilizzare questa inchiesta per fare pressioni su di lui.
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