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Chi è Viktor Yanukovich, l'ex Presidente dell'Ucraina che Putin vorrebbe al posto di Zelensky

Il ritorno di Viktor Yanukovich alla presidenza ucraina è il piano di Putin per un eventuale "post Zelensky". In queste ore l'ex Presidente si trova a Minsk ed è pronto a tornare a Kiev una volta che quest'ultima cadrà

02 Marzo 2022

Viktor Yanukovich e Vladimir Putin

Viktor Yanukovich e Vladimir Putin (fonte: Twitter @LauraLuthien86)

Putin rivorrebbe Viktor Yanukovich alla guida dell'Ucraina: l'ex Presidente era stato rimosso nel 2014 a seguito delle proteste passate alla storia come "Euromaidan". Alcune voci lo vogliono già a Minsk pronto per essere rinominato Capo di Stato ucraino. Il suo arrivo a Kiev sarebbe previsto una volta che quest'ultima cadrà. Non era passata inosservata ai più la data di riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, cioè il 21 febbraio. Ottavo anniversario della destituzione di Yanukovich alla guida dell'Ucraina, ultimo fra i presidenti con stretti legami con Vladimir Putin e Mosca.

Chi è Viktor Yanukovich

Yanukovich nasce il 9 luglio nell'Oblast di Donetsk, la stessa porzione di territorio oggetto di dispute territoriali con Mosca. Prima di entrare nel Partito Comunista sovietico nel 1980, la sua vita può essere definita tutt'altro che facile. Rimasto orfano prima della maggiore età, venne allevato dalla nonna. Si mise nei guai con la giustizia ancora giovane, ma venne preso sotto l'ala di Georgij Beregovoj, cosmonauta, che allora si occupava di facilitare il reintegro in società di persone in difficoltà. Grazie a lui ottenne il suo primo lavoro da elettricista. Il partito lo aiutò a fare carriera. Negli anni '90 si occupò esclusivamente di politica:nel 1996 divenne vice-capo dell'amministrazione dell'Oblast di Donetsk. Un anno dopo, nel 1997, divenne governatore del medesimo Oblast. Nel 2002 la ribalta nazionale: diventa primo ministro per indicazione dell'allora presidente Kucma.

Le controverse elezioni del 2004

Nel 2004 si candida a Presidente dell'Ucraina. Inizialmente dichiarato vincitore, lo sfidante Viktor Yushenko fa però denuncia di brogli. La Corte Suprema ucraina ordina così di ripetere il ballottaggio, annullando la nomina di Yanukovich. La seconda volta, sospinto dalle proteste che prenderanno il nome di "Rivoluzione Arancione", l'avversario Yushenko vincerà definitivamente. Ma la coalizione anti-russa non riuscirà a rimanere coesa per molto tempo. Già nel 2006, alle elezioni parlamentari, Yanukovich riuscirà a trionfare assicurandosi la maggioranza relativa dei seggi parlamentari. Nel 2010, infine, la vittoria alle presidenziali. Rimarrà in carica fino al 2014, quando verrà costretto alla fuga dalle proteste di piazza.

Euromaidan

Sul finire del 2013 si accende una vibrante protesta a Kiev dopo che Yanukovic si rifiuta di firmare un accordo economico con l'Unione Europea, preferendo accettare un prestito dal Presidente russo Putin. Le manifestazioni di Piazza Maidan si protrarranno per tutto l'inverno, sfociando in veri e propri scontri armati fra le milizie nazionaliste ucraine e le forze governative appoggiate dai russi. Il 21 febbraio 2014 Yanukovich viene destituito dal Parlamento ucraino e costretto alla fuga. Da allora ha vissuto in un punto non precisato del confine russo-ucraino denunciando quello che ai suoi occhi è sempre stato un vero e proprio colpo di stato ai suoi danni. Adesso sembra pronto a fare il suo rientro alla guida del paese, sempre che gli ucraini, stavolta, glielo lasceranno fare.

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