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Ucraina, Zelensky informato che l'attacco russo sarà il 16 febbraio: gli Usa spostano l'ambasciata da Kiev a Leopoli

Il presidente dell'Ucraina Zelensky è stato informato che il giorno dell'attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio. Nel frattempo gli Stati Uniti hanno annunciato lo spostamento temporaneo dell'ambasciata

15 Febbraio 2022

Ucraina, Zelensky informato che l'attacco russo sarà il 16: gli Usa spostano l'ambasciata da Kiev a Leopoli

fonte: Twitter @the_apprised

L'attacco russo sarà mercoledì 16 febbraio; questa è la data che è stata comunicata al presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky secondo la Cnn. Un ulteriore sintomo dell'improvvisa escalation verificatasi negli ultimi giorni, caratterizzata - secondo il segretario di Stato Usa Anthony Blinken - da "un'accelerazione drammatica" del dispiegamento di truppe russe lungo i confini ucraini. Fonti americane affermano inoltre che alcune parti dell'esercito di Mosca hanno iniziato a muoversi in "posizioni di attacco", spostando parte dell'artiglieria in posizione di tiro. Proprio in vista di un possibile attacco russo, gli Usa hanno nel frattempo deciso per motivi precauzionali di spostare temporaneamente la loro ambasciata da Kiev a Leopoli, vicino al confine con la Polonia.

Ucraina, l'attacco russo sarà il 16 febbraio

In previsione del potenziale attacco da parte della Russia, Zelensky ha già provveduto a dichiarare il 16 febbraio "giornata dell'unità". Al momento però non vi sono ulteriori evidenze sulla possibilità di una prima mossa da parte di Vladimir Putin. Secondo il premier britannico Boris Johnson e il presidente Usa Joe Biden resterebbe ancora un'opportunità affinché la questione Ucraina possa venire risolta con la diplomazia. Ciò è stato ribadito anche dal portavoce del Pentagono John Kirby: "Non crediamo che Vladimir Putin abbia già preso una decisione finale". Kirby ha poi annunciato che il segretario alla difesa Usa Lloyd Austin sarà n visita a Bruxelles, in Polonia e in Lituania a partire dalla giornata di martedì 15.

L'ottimismo anglo-americano è condiviso anche dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo il quale: "Ci sono chance di trovare un accordo con l'Occidente". Allo stesso tempo, il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha dichiarato che: "Una parte delle esercitazioni [dell'esercito russo ndr] si sta concludendo, un'altra sarà completata nel prossimo futuro". Per il presidente Putin però, il vero nodo resta l'espansione a est della Nato, definita da questi "infinita, molto pericolosa e avviene a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l'Ucraina".

Scholz: "Sovranità ucraina non negoziabile"

Intanto i leader politici europei restano in fibrillazione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, negli ultimi giorni accusato di immobilismo dalla stampa britannica, ha affermato che in caso "di aggressione militare, saremmo pronti a sanzioni su vasta scala, se la Russia violerà nuovamente la sovranità ucraina, sapremo cosa fare". Scholz ha inoltre aggiunto che la sovranità e l'integrità territoriale ucraina "non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all'Ucraina avrebbe gravi conseguenze". Nell'affermare ciò, il cancelliere tedesco ha però ribadito che un eventuale ingresso di Kiev nella Nato non è al momento in programma. Questo nonostante l'adesione all'alleanza atlantica sia inserita all'interno della costituzione ucraina.

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