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Gaza City, Idf ordina evacuazione totale e forzata verso "zona umanitaria" di Al-Mawasi, Ong: "Questa è deportazione di massa"

L’Idf ordina agli abitanti di lasciare le loro case e muoversi verso la “zona umanitaria” di Al-Mawasi, situata a 40 km da Gaza City: l'ennesima mossa per annichilire e sterminare i palestinesi

06 Settembre 2025

È scattato l'ordine di evacuazione totale e forzata a Gaza City. Le forze di occupazione israeliane ha infatti comunicato ai palestinesi di abbandonare le loro abitazioni e di andare verso la "zona umanitaria" di Al-Mawasi, distante circa 40 km. Le Ong, intanto, hanno denunciato: "Questo non è un avvertimento per salvare loro la vita, è una deportazione di massa".

Gaza City, Idf ordina evacuazione totale e forzata verso "zona umanitaria" di Al-Mawasi, Ong: "Questa è deportazione di massa"

L’esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di Gaza City di evacuare immediatamente verso Al-Mawasi, un’area costiera nel sud della Striscia, a circa 40 km di distanza. Secondo il portavoce militare Avichay Adraee, lì sarebbero disponibili “cibo, tende e medicinali”. Ma per centinaia di migliaia di palestinesi, già sfollati più volte dall’inizio della guerra, questo ennesimo spostamento forzato significa solo maggiore precarietà e disperazione, ed effettivamente quella dell'Idf pare solo una mossa per sterminare ancora più palestinesi.

Da settimane l’Idf bombarda incessantemente i quartieri della città, dichiarata “zona di combattimento pericolosa”. Venerdì 5 settembre un grattacielo residenziale è stato raso al suolo: Tel Aviv lo ha definito “obiettivo di Hamas”, ma i residenti hanno negato, sostenendo che l’edificio ospitava famiglie sfollate. Le immagini di civili in fuga tra le macerie hanno alimentato le accuse internazionali di crimini di guerra.

Le organizzazioni umanitarie avvertono che l’evacuazione di massa equivale a un’espulsione sistematica: Al-Mawasi è già sovraffollata, priva di infrastrutture e con accesso limitato a acqua e cure mediche. Intanto, la carestia dichiarata dalle agenzie internazionali continua a peggiorare, mentre Israele respinge le denunce di fame diffusa.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, oltre 64 mila palestinesi — migliaia dei quali bambini — sono stati uccisi dall’inizio dell’offensiva israeliana. Molti quartieri non esistono più, e gli ospedali rimasti operano in condizioni disperate.

Mentre Netanyahu parla di “bastione finale di Hamas” e annuncia la conquista della città, per la popolazione civile l’alternativa è solo tra bombardamenti e fuga. "Non è una zona sicura, è un campo di concentramento a cielo aperto", denunciano attivisti palestinesi. La cosiddetta “evacuazione umanitaria” rischia così di diventare l’ennesimo passo verso la pulizia etnica della Striscia.

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