22 Dicembre 2025
Una bomba collocata sotto un’automobile ha causato la morte, nella mattina di lunedì a Mosca, del generale Fanil Sarvarov, responsabile del Dipartimento di addestramento operativo dello Stato maggiore russo. L’attentato, è avvenuto intorno alle 7 in via Yasenevaya, con l'esplosione che è stata udita nitidamente nella città.
Nonostante non si abbiano ancora informazioni sui responsabili, ci sono "forti sospetti" che l'azione sia stata opera dei "servizi segreti ucraini", secondo quanto dichiarano alcune fonti. “Un ordigno piazzato sotto il telaio di una automobile è stato fatto esplodere la mattina del 22 dicembre a Mosca e il generale Fanil Sarvarov, capo del Dipartimemto di addestramento operativo dello Stato maggiore russo, è morto a causa delle ferite riportate”, ha riferito l’agenzia russa Tass citando la portavoce del Comitato investigativo, Svetlata Petrenko, che ipotizza proprio un ruolo dei servizi ucraini nell’attacco.
La procura di Mosca, che ha assunto la direzione delle indagini, ha spiegato che l’ordigno era stato fissato con un magnete al sottoscocca della Kia Sorento di Sarvarov, sotto il sedile del conducente. L’esplosione si sarebbe verificata nel momento in cui l’auto ha frenato. Secondo gli investigatori, la carica aveva una potenza equivalente a circa 300 grammi di tritolo.
In attesa di chiarire le responsabilità, l’ipotesi di un’azione riconducibile ai servizi ucraini resta sul tavolo, anche in relazione al ruolo del generale e alla luce di precedenti registrati dall’inizio della guerra. Il caso più noto è quello di Darya Dugina, figlia dell’ideologo del conflitto Alexander Dugin: nell’agosto 2022, dopo aver partecipato a una conferenza insieme al padre, la giovane perse la vita in un attentato simile: un ordigno collocato sulla sua auto esplose mentre rientrava a casa. In seguito emerse che Washington non era stata informata del piano ucraino e che aveva manifestato il proprio disappunto direttamente al presidente Volodymyr Zelensky.
Il generale russo Fanil Sarvarov, ucciso oggi a Mosca, ricopriva l’incarico di capo del Dipartimento di addestramento operativo delle forze armate della Federazione Russa. Secondo quanto evidenzia il Guardian, Sarvarov, 56 anni, era responsabile della supervisione dell’addestramento al combattimento e della preparazione delle truppe impegnate nella guerra in Ucraina, vantando inoltre una lunga esperienza nei conflitti post-sovietici condotti dal Cremlino. Aveva preso parte a entrambe le guerre in Cecenia e successivamente aveva avuto un ruolo nell’organizzazione dell’intervento militare russo in Siria tra il 2015 e il 2016.
Stando alla biografia diffusa dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, Sarvarov era nato l’11 marzo 1969 a Gremyachinsk, nella regione di Perm. Si era formato presso la Scuola superiore di comando dei carri armati di Kazan, conseguito il diploma nel 1990, per poi laurearsi all’Accademia militare delle forze corazzate nel 1999 e all’Accademia militare dello Stato maggiore nel 2008. Nel corso della sua carriera aveva partecipato “alle operazioni di combattimento nel conflitto osseto-inguscio e all’operazione antiterrorismo in Cecenia, oltre ad aver svolto missioni in Siria”, riferisce Ria Novosti. Nel 2016 era stato nominato a capo della Direzione addestramento operativo dello Stato maggiore. Nel corso degli anni aveva ricevuto numerose onorificenze, tra cui l’Ordine del Coraggio, l’Ordine al Merito militare, la Medaglia Suvorov e l’Ordine al Merito per la Patria.
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