22 Dicembre 2025
Un giovanissimo palestinese di soli 16 anni ucciso a colpi d'arma da fuoco dai coloni israeliani mentre camminava, per le strade cittadine, verso di loro. Con lui, un altro ragazzo 22enne è stato freddato dalle Idf, quando la Cisgiordania occupata ancora piangeva l'omicidio di un altro 16enne palestinese accaduto pochi giorni fa vicino a Betlemme.
Le atrocità indiscriminate dei coloni israeliani contro la popolazione civile palestinese smettono di farsi contare. E le informazioni che ci arrivano dalla Cisgiordania, comprovate da riprese video e da dichiarazioni rilasciate direttamente dal Ministero della Salute dell'ANP (Autorità Nazionale Palestinese), testimoniano le atrocità sistematiche degli occupanti israeliani, autolegittimatisi a proseguire il genocidio come strumento di una politica repressiva e neocoloniale ben precisa.
Scioccanti sono le immagini del recente omicidio del 16enne Rayyan Mohammad Abu Mualla, colpito a distanza ravvicinata da un soldato israeliano mentre camminava tranquillamente verso le truppe israeliane. L'assassinio è avvenuto in piena luce del giorno a Qabatiya, a sud di Jenin, e segue, in ordine cronologico, due atrocità compiute dall'Idf contro altri due giovanissimi palestinesi. Uno di loro si chiamava Ahmed Saed Shehadeh Zayoud, 22enne mentre l'altro era invece Moheeb Ahmad Jabrin, 16 anni ucciso vicino a Betlemme.
L'uccisione di Rayyan Mualla s'inserisce nel quadro più complessivo degli attacchi israeliani contro i residenti della città di Qabatiya, durante i quali le Idf avrebbero inoltre impedito all'ambulanza di soccorrere un ragazzo ferito, lasciandolo morire prima di sequestrarne il corpo. I coloni israeliani hanno motivato l'omicidio di Rayyan affermando che il 16enne aveva "lanciato un mattone", tuttavia le riprese video smentiscono nettamente la versione ufficiale. Un portavoce militare dell'Idf ha definito il caso un "incidente in fase di revisione", mentre i miliziani lanciano un chiaro monito: "Invitiamo il popolo della Cisgiordania (...) ad aumentare la resistenza contro le incursioni dell'esercito di occupazione e gli attacchi dei coloni".
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