11 Novembre 2021
fonte: Twitter @sdkafeero
Ultimo presidente bianco del paese e Nobel per la Pace nel 1993, Frederik de Klerk è considerato uno dei padri del moderno Sudafrica assieme a Nelson Mandela, che lo succedette alla presidenza del paese. È stato grazie alle riforme avviate da de Klerk infatti che il paese africano poté lasciarsi alle spalle il regime segregazionista dell'apartheid e diventare il Sudafrica multirazziale che conosciamo tutti oggi.
Nato a Johannesburg il 18 marzo del 1936, de Klerk crebbe in una famiglia di origini ugonotte già ampiamente inserita all'interno della politica sudafricana. Il padre Jan de Klerk fu presidente del Senato e più volte ministro, mentre suo zio acquisito era Johannes Gerhardus Strijdom, primo ministro dal 1954 al 1958. Laureatosi in legge nel 1958 alla Potchefstroom University for Christian Higher Education, nel corso degli anni universitari si avvicinò alla politica entrando a far parte di associazioni considerate vicine al National Party, come la Lega Afrikaner. Nel 1972 lasciò il suo lavoro di avvocato per iniziare la carriera attiva in politica, venendo eletto in parlamento tra le fila del National Party, il partito della minoranza bianca e afrikaner, e successivamente divenendo ministro nel 1978.
Nei successivi 11 anni scalò tutta la gerarchia governativa fino a quando nel settembre del 1989 de Klerk succedette a Pieter Willem Botha come presidente del Sudafrica. Appena insediatosi, de Klerk annunciò che avrebbe cancellato il provvedimento che metteva al bando l'African National Congress, il partito del leader anti apartheid Nelson Mandela all'epoca ancora in carcere. Allo stesso tempo avviò inoltre i negoziati che poserò fino qualche anno dopo al regime sudafricano dell'apartheid, conclusisi nel 1993 con l'approvazione della prima costituzione del Sudafrica democratico.
E' morto Nelson Mandela, simbolo della lotta all'apartehid
La liberazione di Mandela avvenuta nel 1990 e le riforme per la cancellazione della legislazione segregazionista valsero a de Klerk e a Mandela il premio Nobel per la Pace nel 1993, con la seguente motivazione: "per il loro lavoro per la risoluzione pacifica del regime di apartheid, e per aver gettato le basi per un nuovo Sudafrica democratico". Nel 1994 si tennero nel paese le prime elezioni multipartitiche.
Terminò la presidenza nel maggio del 1994, divenendo in seguito vicepresidente del suo successore Nelson Mandela fino al 1996, quando ritirò il suo partito dal governo di unità nazionale posizionandosi all'opposizione. L'anno successivo si ritirò dalla politica attiva morendo a Città del Capo l'11 novembre del 2021.
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