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Mediobanca, assemblea 2023, gli "exit poll": vittoria della lista del Cda con oltre il 40% dei voti, Delfin al 30% e Assogestioni sopra al 2%; affluenza verso l'80% - RUMORS

In vista dell’assemblea di Mediobanca prevista per domani 28 ottobre Il giornale d’Italia pubblica gli "exit poll" sulla base dei dati e dei rumors raccolti: saranno rieletti il presidente Pagliaro, l'ad Nagel e il Dg Vinci, 12 poltrone alla lista del Cda, 2 a Delfin e Angela Gamba per Assogestioni

27 Ottobre 2023

Mediobanca, assemblea 2023, gli "exit poll": vittoria della lista del Cda con oltre il 50% dei voti, Delfin al 30% e Assogestioni sopra al 2% - RUMORS

Alberto Nagel e Renato Pagliaro

Si romperanno domani gli indugi sul nuovo Cda di Mediobanca che resterà al timone per il triennio 2023-2026. È giunta infatti l'ora di tirare le somme per l'istituto di Piazzetta Cuccia, che domani si riunirà in assemblea per eleggere la formazione finale dei 15 candidati, anche se la linea della continuità con il management che ha guidato la banca negli ultimi quindici anni è già evidente. 

L'ipotesi del nuovo Cda

Dai dati e rumors raccolti da Il Giornale d'Italial'affluenza dovrebbe attestarsi all'80% dei diritti di voto e la lista del Cda sembrerebbe già avviarsi verso la vittoria. Secondo fonti varie vicine al dossier infatti, questa dovrebbe aver già raccolto un numero di voti di circa 10 punti superiori di quelli che dovrebbe raccogliere la lista Delfin-Caltagirone, attestandosi a oltre il 40% dei voti. Assogestioni invece dovrebbe superare la soglia del 2% necessaria per garantirsi un posto nel Consiglio di amministrazione. 

Se quello che risulta a Il Giornale d'Italia dovesse avverarsi dunque, Nagel e Pagliaro saranno riconfermati insieme al direttore generale Francesco Saverio Vinci, come d'altronde era già stato anticipato da questa testata lo scorso 8 settembre

Sulla base dell'"exit poll" saranno dunque rieletti certamente i sei candidati scritti nella liste del consiglio uscente: Cioli, Hortefeux, Penna, Pignatti Morano, Vilà Boix e Bonet. Gli ultimi tre posti sulle poltrone del Consiglio saranno invece occupati da Marco Giorgino, Mana Abedi e Maximo Ibarra, sempre ovviamente a condizione che la lista del Cda ottenga la maggioranza dei voti. 

Alla lista Delfin, che ha optato per una lista "non in concorrenza, ma a completamento di quella presentata dagli amministratori uscenti", andranno probabilmente due posti, con la coppia Sandro Panizza-Sabrina Pucci, mentre Angela Gamba entrerebbe nel Cda di Mediobanca per la lista Assogestioni, come anticipato da questa testata lo scorso 3 ottobre

La previsione dei voti di azionisti e fondi

Il Giornale d'Italia aveva anticipato in esclusiva la decisione di Benetton, detentore del 2% di Piazzetta Cuccia, di non votare per la lista Delfin-Caltagirone; la scelta era invece in bilico tra le due opzioni dell'astensione o del voto alla lista del Cda, ma Edizione Holding avrebbe ora optato proprio per la seconda opzione. Questa decisione, hanno spiegato fonti interne, non sarebbe un voto contro qualcuno, ma invece una scelta diplomatica per favorire la pacificazione interna e la governabilità per un miglior futuro dell'istituto. Nella lista del Cda compare tra l'altro tra i consiglieri Pignatti, che oltre a essere già consigliere di Mediobanca è anche consigliere di Edizione Holding.

Sarebbe invece confermata la decisione di astensione da parte di Poste Italiane, che già settimane fa aveva chiarito la sua posizione: per quanto concerne gli investimenti effettuati da Poste Vita, la compagnia detiene oltre 150 miliardi di euro di investimenti, tra questi anche titoli bancari e quotati, incluso Mediobanca, pur avendo messo in portafoglio poco meno del 2% dell'istituto di Piazzetta Cuccia. L’Azienda, come da prassi consolidata, non eserciterà il diritto di voto nell’Assemblea del 28 ottobre, optando appunto per l'astensione.

I fondi si sarebbero schierati quasi al completo a favore della lista del Cda, anche alla luce dei risultati record approvati ieri dal Consiglio di Piazzetta Cuccia, con un utile che è aumentato del 34% arrivando a €351 milioni e con tutti gli altri risultati ai massimi storici. 

Morrow Sodali sta intanto raccogliendo i voti retail dopo aver lo scorso 20 settembre ricevuto dal Cda di Mediobanca l'incarico di promuovere una sollecitazione di deleghe al fine di favorire l'attività di engagement con gli azionisti, voti che comunque rappresentano una percentuale inferiore all'2%. 

L'ipotesi del nuovo consiglio Mediobanca

Se tutto dovesse effettivamente andare secondo quanto riportato da Il Giornale d'Italia, la formazione si configurerà come di seguito: 

1) Renato Pagliaro
2) Alberto Nagel
3) Laura Cioli 
4) Valérie Hortefeux 
5) Francesco Saverio Vinci
6) Laura Penna 
7) Vittorio Pignatti Morano 
8) Angel Vilà Boix 
9) Virginie Banet 
10) Marco Giorgino 
11) Mana Abedi 
12) Maximo Ibarra 
13) Sando Panizza
14) Sabrina Pucci
15) Angela Gamba

Gli esiti dei voti nell'assemblea di Mediobanca del 28 ottobre 2020 

Si ricorda che anche nel 2020, in occasione del rinnovo del Consiglio di amministrazione, la linea seguita fu quella della continuità. 

La lista del Cda raccolse infatti il 67,6% delle azioni rappresentate in assemblea, aggiudicandosi 13 posti. Assogestioni, che ripropose i due consiglieri di minoranza uscenti, ebbe il sostegno del 29,17% del capitale presente, raccogliendo anche il voto di Delfin-Caltagirone di Leonardo Del Vecchio. Rimasero fuori dal board invece i candidati presentati dal fondo attivista Bluebell che, oltre alle azioni depositate con la Novator del magnate islandese Thor Bjorgolfsson, ottenne in tutto i voti del 2,6% del capitale.

In quell'occasione furono dunque rieletti tutti componenti, a partire dal presidente Renato Pagliaro, dall'ad Alberto Nagel e dal direttore generale Francesco Saverio Vinci, proprio nel segno della continuità, mentre era entrato nel Gruppo il socio Del Vecchio. 

I fondi si erano comportati come da prassi in presenza di una public company, votando in prevalenza per la lista del Consiglio. 

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