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Stellantis bacchettata dal Canada, dopo la concessione di oltre 105 milioni di dollari, l'azienda sposta la sua produzione in Illinois

La ministra dell'Industria Joly ricorda degli obblighi "legalmente vincolati" a Filosa, ma non è chiaro se si potranno recuperare i fondi dati a Stellantis

24 Ottobre 2025

Stellantis bacchettata dal Canada, dopo la concessione di oltre 105 milioni di dollari, l'azienda sposta la sua produzione in Illinois

Filosa, Champagne e Joly

Stellantis  è stata bacchettata dal Canada; dopo la concessione di oltre 105 milioni di dollari l'azienda sposta la sua produzione in Ilinois. Stellantis è sotto verifica dal governo canadese per possibile violazione dell’accordo sui fondi erogati per la riconversione degli stabilimenti. Ha annunciato lo spostamento della produzione della Jeep Compass da Brampton all’Illinois. La decisione mette a rischio gli incentivi pubblici per la transizione elettrica in Canada.

Dopo aver concesso oltre 105 milioni di dollari canadesi a Stellantis per la riconversione degli stabilimenti di Windsor e Brampton, il governo federale canadese sta ora valutando se l’azienda abbia violato i termini dell’accordo, alla luce della decisione di spostare parte della produzione negli Stati Uniti.

 Lo scrive la stampa canadese, ricordando che il gruppo dell’auto guidato da Antonio Filosa ha annunciato la scorsa settimana, nell’ambito di un maxi-piano di investimenti negli Usa per 13 miliardi, che la produzione della Jeep Compass sarà trasferita da Brampton (Ontario) all’Illinois. La decisione ha provocato forti reazioni politiche a Ottawa e ora sembra mettere seriamente in discussione gli ingenti incentivi pubblici che sono stati già erogati per sostenere la transizione canadese verso l’elettrico.

Stellantis bacchettata dal Canada 

Il Ministro delle Finanze e delle Entrate Nazionali François-Philippe Champagne ha dichiarato che il governo ”dovrà valere i propri diritti contrattuali” nei confronti del costruttore. “Occorre verificare ciò che era stato promesso e ciò che viene effettivamente consegnato”, ha affermato, lasciando intendere che l’esecutivo non esclude di chiedere la restituzione dei fondi.

 Secondo i dati forniti dal governo federale, Stellantis ha già ricevuto 18,6 milioni di dollari nell’esercizio 2023 e altri 85,9 milioni nel 2024, a fronte di un impegno complessivo di 529 milioni annunciato nel 2022 nell’ambito del Strategic Innovation Fund, destinato a sostenere la modernizzazione degli impianti e a garantire l’occupazione in Ontario.

Joy ricorda gli obblighi "legalmente vincolanti"

Anche la ministra dell’Industria Mélanie Joly ha confermato che Ottawa sta rivedendo gli accordi riservati stipulati con l’azienda, per verificare se la decisione di delocalizzare parte della produzione violi le clausole contrattuali. In una lettera al ceo di Stellantis, Joly ha ricordato che l’azienda ha “obblighi legalmente vincolanti” a mantenere la propria presenza produttiva in Canada.

Nonostante ciò, non è ancora chiaro se e in che misura il governo possa effettivamente recuperare i fondi erogati. Joly ha sottolineato che gli incentivi pubblici sono sempre condizionati alla creazione di posti di lavoro, ma non ha specificato se il contratto consenta di esigere la restituzione delle somme già versate

Tavares torna a parlare: a rischio l’unità del gruppo

Lo scontro in atto con il Canada dopo il maxi-investimento negli Usa è una delle prime difficoltà nate come conseguenza del suo operato che il ceo Filosa si trova a dover affrontare. E in questo contesto è tornato a parlare di Stellantis l’ex ceo Carlos Tavares, che in un’intervista rilasciata in Francia ha espresso preoccupazione per la coesione interna della società, alle prese con un delicato equilibrio tra Italia, Francia e Stati Uniti. L’osservazione si lega probabilmente anche al fatto che, con la sua nomina, Filosa ha riportato al vertice molti manager con esperienza e passato in Fca, togliendo potere a uomini provenienti da Psa.

Tavares ha ipotizzato diversi scenari futuri, incluso addirittura un possibile scorporo tra le attività europee e quelle nordamericane o l’ingresso di un costruttore cinese nel capitale del gruppo. “La sopravvivenza di Stellantis come entità unitaria dipenderà dalla capacità del management di mantenere l’equilibrio interno in un contesto geopolitico sempre più frammentato”, ha dichiarato Tavares, ribadendo però ancora una volta che la nomina di  Filosa come suo successore è stata ”una scelta logica e razionale”

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