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Bloomberg Capital Markets 2022, Franco: "Guerra Ucraina, crescita economica Italia sarà inferiore alle previsioni"

Daniele Franco, Ministro dell'Economia: "L'aumento dei prezzi globali dell'energia e le interruzioni delle catene di approvvigionamento sono esacerbate dall'invasione della Russia e mettono in pericolo la ripresa dalla pandemia. Le revisioni al ribasso delle ultime previsioni della Commissione Europea, che si attestano intorno al 4% nel 2022, potrebbero essere sostanziali”

23 Marzo 2022

Bloomberg Capital Markets Forum 2022, Franco: "Guerra Ucraina, crescita economica italina sarà inferiore alle previsioni"

La crescita economica italina è destinata a un declassamento significativo a causa della guerra in Ucraina. L'ha detto il Ministro dell'Economia, Daniele Franco, intervenendo al Bloomberg Capital Markets Forum 2022 sull'economia italiana, tenutosi oggi a Milano.

"L'aumento dei prezzi globali dell'energia e le interruzioni delle catene di approvvigionamento sono esacerbate dall'invasione della Russia e mettono in pericolo la ripresa dalla pandemia. L'attività rallenterà. Le revisioni al ribasso delle ultime previsioni della Commissione Europea, che si attestano intorno al 4% nel 2022, potrebbero essere sostanziali”.

"L'unico aspetto che è chiaro è che l'incertezza è enorme", ha detto sulle conseguenze economiche della guerra. "L'inflazione accelererà inevitabilmente e i mercati finanziari potrebbero dover affrontare uno stress crescente"

"Misure efficaci, comprese quelle fiscali, forniranno segnali di mercato appropriati", ha sottolineato Franco. "Questo funzionerà, tuttavia, solo se i paesi europei lavoreranno insieme per proteggere le aziende e le famiglie. Ciò significa che le strategie verdi, energetiche e di difesa non possono non condividere una dimensione europea".

illimity, Passera: "Per non dipendere da gas russo cruciale costruire nuovi rigassificatori"

illimity, Passera: "Per non dipendere da gas russo cruciale costruire nuovi rigassificatori"

Corrado Passera, amministratore delegato di illimity, a Il Giornale d'Italia:

"Per affrontare questa crisi è vitale ridurre la nostra dipendenza dal gas estero, in particolare russo. Ma non è l'unico fattore che minaccia il nostro futuro. L'Italia dipende anche per quanto riguarda altri materiali e componenti, come i semiconduttori che vengono dalla Cina e da Taiwan.

Le aziende italiane non possono far dipendere al 100% il loro lavoro da un uno o due supplier. Le nostre aziende tech dipendono troppo da Cina e Stati Uniti.

L'altra azione fondamentale che l'Italia deve compiere è accelerare la costruzione di nuovi rigassificatori. Si era detto già dieci anni fa ma non è stato fatto".

Passera ha poi aggiunto ai microfoni de Il Giornale d'Italia:

"Siamo in mezzo a una crisi e bisogna lanciare un allarme. Per ridurre la dipendenza italiana a livello energetico sono state fatte delle operazioni come aprire, ad esempio, il Tap e qualche rigassificatore, ma non è stato sufficiente".

"Dobbiamo mettere in campo altre misure per diversificare il rifornimento energetico italiano. Come, ad esempio, l'accelerazione delle autorizzazioni per gli impianti di rinnovabili. Moltissimi piani di costruzione aspettano mesi e mesi inutilmente. Bisogna fare di più, basta parlare".

"In questo momento, banche come la nostra devono stare vicino alle imprese, capire quando le loro difficoltà sono solo contingenti e aiutarle a superare la crisi".

Marcegaglia: "Fondamentale intenzione del governo: andare in Europa e fissare price-cap sul gas"

Marcegaglia: "Fondamentale intenzione del governo: andare in Europa e fissare price-cap sul gas"

Emma Marcegaglia, ex presidentessa di Confindustria, a Il Giornale d'Italia:

"Il grande tema di oggi è il costo dell'energia. Siamo molto impreparati perché abbiamo una formula energetica completamente sbagliata, totalmente dipendente sul gas, che importiamo al 42% dalla Russia".

"Quando la Russia invase la Crimea nel 2014 tutti a livello europeo dissero che dovevamo ridurre la dipendenza: il risultato è che l'abbiamo aumentata. Bisogna andare in Europa e ottenere un cap sul prezzo del gas. La posizione del governo italiano sarà questa".

"Dobbiamo avere un mercato energetico unico a livello europeo. In Spagna ci sono tanti rigassificatori che potrebbero portare gas liquefatto ma poi non ci sono collegamenti di tubi con l'Italia e la Francia"

"L'Italia deve diversificare le fonti del gas: quindi aumentare quello importato dall'Algeria, dalla Libia e Norvegia. Dobbiamo costruire nuovi rigassificatori ma soprattutto ricominciare a produrre di più a livello nazionale. Nel 2000 bruciavamo 20 miliardi di metri cubi di gas, oggi siamo a 3,2. Fondamentale anche diminuire la burocrazia nel settore di costruzione dell'energia. Bisogna agire subito, a maggior ragione ora che Putin ha chiesto agli europei di pagare il gas in rubli"

"Ma la dipendenza dell'Europa non è solo sul gas: anche sui semiconduttori, sull'acciaio e, in generale, nel settore tech. Bisogna investire per avere più campioni italiani ed europei e non dipendere da Paesi lontani, in un prossimo futuro in cui ci sarà meno globalizzazione e più regionalizzazione. Il governo deve investire di più sull'innovazione delle imprese italiane".

"Il nostro rapporto economico con la Russia è sempre stato molto forte ma davanti a situazioni di questo tipo non possono che esserci sanzioni".

CDP, Scannapieco: “Guerra in Ucraina, nostro dovere è mitigare impatti su settori più colpiti come agroalimentare e comparti hard-to-abate”

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Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp:

“La messa a terra del Pnrr va avanti come da programma. Sarebbe un errore considerarlo solo come uno strumento finanziario: abbiamo un'occasione unica per cambiare il Paese, e la parola d'ordine deve essere discontinuità. Ora abbiamo la possibilità di cambiare il modo in cui investiamo, accelerando i processi e riducendo l'incertezza: ci sarà sempre più trasparenza"

Per quanto riguarda la Guerra in Ucraina e la a dipendenza italiana dall'energia importata dalla Russia, ha commentato: “Nostro dovere è mitigare l'impatto su settori piu' colpiti dalla guerra. Il conflitto russo-ucraino avrà un impatto significativo sull'economia nazionale, e le sanzioni imposte hanno deteriorato il clima di fiducia che stava caratterizzando la crescita dell'Italia".

"Un impatto che interesserà soprattutto alcuni settori come l’agroalimentare o i comparti hard-to-abate, che come Cdp abbiamo il dovere di mitigare".

Tim, Labriola: "Telecomunicazioni, un mercato con più di tre player non è sostenibile"

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Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim:

"In Europa è necessario un consolidamento del mercato delle telecomunicazioni perché, in generale, un mercato con più di tre player non è sostenibile".

"Abbiamo i prezzi più bassi in Europa e questo sta mettendo molta pressione sul settore telecomunicazioni", ha aggiunto "Negli Stati Uniti e in Brasile ci sono tre operatori".

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