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Caso Gintoneria, Lacerenza e Nobile patteggiano: 4 anni e 8 mesi di reclusione per lui, 3 anni a lei, confiscati beni per €900mila

Patteggiamento per Lacerenza e Nobile: 4 anni e 8 mesi a lui, 3 a lei. Confisca di beni per 900mila euro, tra bottiglie di pregio e arredi di locali milanesi

22 Ottobre 2025

Davide Lacerenza e Stefania Nobile verso il patteggiamento: "Risarciremo con champagne del valore di centinaia di migliaia di €"

Stefania Nobile e Davide Lacerenza

Davide Lacerenza e Stefania Nobile hanno patteggiato la pena con il tribunale di Milano: lui dovrà scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione, mentre lei 3 anni, nell'ambito dell'inchiesta riguardante un presunto giro di prostituzione nei locali Gintoneria e La Malmaison di Milano. La corte ha anche proceduto al decreto di confisca per beni di lusso, dal valore di circa 900 mila euro.

Caso Gintoneria, Lacerenza e Nobile patteggiano: 4 anni e 8 mesi di reclusione per lui, 3 anni a lei, confiscati beni per €900mila

Il gip di Milano Marta Pollicino ha ratificato i patteggiamenti di Davide Lacerenza e Stefania Nobile, ex coppia al centro dell’inchiesta sulla Gintoneria e sul privé La Malmaison, due locali di lusso della movida milanese finiti al centro di un presunto giro di droga ed escort.
Lacerenza, imprenditore noto per le serate esclusive e la vita mondana, ha ottenuto una pena di 4 anni e 8 mesi, mentre Nobile, figlia della celebre televenditrice Wanna Marchi, sconterà 3 anni.

Entrambi erano stati arrestati il 4 marzo scorso con accuse di detenzione e spaccio di cocaina, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo gli inquirenti, nei locali si offrivano “pacchetti completi di divertimento”, che includevano champagne di pregio, droga e compagnia femminile, per cifre che in alcuni casi superavano centinaia di migliaia di euro.

Con l’accordo di patteggiamento arriva anche la confisca e messa all’asta dei beni sequestrati, per un valore stimato di oltre 900mila euro. Si tratta in gran parte di bottiglie di champagne di lusso, alcolici rari e arredi dei locali, che saranno venduti per risarcire lo Stato. A completare la somma concorrono anche fondi trovati sui conti personali e sugli asset aziendali.

L’avvocato Liborio Cataliotti, difensore di entrambi, ha commentato: “La sentenza azzera completamente le proprietà di Davide Lacerenza. Riparte da zero, ma potrà ottenere una seconda chance attraverso il recupero e il lavoro”.

Lacerenza, infatti, potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali e intraprendere un percorso di disintossicazione, mentre Stefania Nobile è già stata ammessa ai lavori di pubblica utilità presso la Protezione civile di Bresso.

Per la 60enne, che nel 2013 aveva terminato di scontare la pena per truffa nel caso delle televendite, si apre ora un nuovo capitolo giudiziario.

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