15 Ottobre 2025
Nuovo colpo di scena sul mistero dell'eredità di Gianni Agnelli. È stata infatti ritrovata una bozza di un documento di donazione del 25% della società Dicembre nei confronti del figlio Edoardo. La tragica coincidenza risiede nella datazione: il 14 novembre 2000, solamente poche ore prima della tragica scomparsa dell'erede.
Una bozza di donazione datata 14 novembre 2000, il giorno prima della tragica morte di Edoardo Agnelli, potrebbe riaprire uno dei capitoli più oscuri della storia della famiglia più potente d’Italia. Il documento, rinvenuto nello studio dell’avvocato Franzo Grande Stevens tra le carte sequestrate nell’inchiesta torinese sull’eredità Agnelli, mostrerebbe l’intenzione di Gianni Agnelli di donare al figlio la nuda proprietà del 25% della società Dicembre, la cassaforte da cui dipende l’intero impero economico del gruppo.
La bozza, priva di valore legale ma di enorme peso storico, sembra rimettere in discussione la narrazione ufficiale secondo cui l’Avvocato avrebbe escluso Edoardo dai propri affari di famiglia. Il documento si affianca a un testamento olografo del 1998, anch’esso ritrovato e mai depositato, con cui Agnelli assegnava al primogenito le stesse quote della Dicembre già attribuite alla moglie Marella, alla figlia Margherita e al nipote John.
Entrambi gli atti erano conservati presso lo studio Grande Stevens e sarebbero stati ignorati nelle precedenti successioni. Dopo la morte di Gianni, nel 2003, la moglie Marella Caracciolo trasferì la propria quota a John Elkann, che divenne così il principale azionista della holding Exor.
Secondo i legali di Margherita Agnelli, questi documenti dimostrano che il padre intendeva includere Edoardo nella gestione della cassaforte e che, in sua assenza, le quote sarebbero dovute passare ai suoi eredi legittimi. Una tesi che, se accolta, potrebbe cambiare gli equilibri patrimoniali della dinastia.
Durissima la replica dei legali degli Elkann, che denunciano “un uso mediatico di documenti processuali privi di valore giuridico” e ribadiscono che “le volontà di Gianni e Marella Agnelli sono state pienamente rispettate”.
La causa civile intentata da Margherita contro i figli prosegue a Torino. Ma ora, con la comparsa della bozza datata poche ore prima della tragedia di Fossano, il mistero sull’eredità Agnelli si fa ancora più profondo.
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