29 Settembre 2025
Fonte: Imagoeconomica
Un documento emerso durante le perquisizioni della Guardia di Finanza potrebbe riscrivere l’asse ereditario che ha portato John Elkann alla guida di Exor. Si tratta di un testamento di Gianni Agnelli datato 20 gennaio 1998, scomparso per 27 anni e riapparso nell’ambito dell’inchiesta che vede Elkann indagato per truffa allo Stato ed evasione fiscale. Come racconta Ettore Boffano sul Fatto Quotidiano, il testo olografo — una pagina manoscritta, datata e firmata di pugno da Agnelli — è stato sequestrato in perquisizioni tra febbraio e novembre 2024, svoltesi presso l’abitazione e gli uffici del presidente di Stellantis. Il documento è stato depositato in tribunale dall’avvocato Dario Trevisan, legale di Margherita Agnelli de Pahlen, nella causa civile per l’eredità che la figlia dell’Avvocato ha intentato contro i tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Il processo ripreso oggi a Torino verte su un patrimonio enorme, con al centro il controllo della società Dicembre, che garantisce la supremazia su Exor e sull’impero Agnelli.
I legali di Margherita Agnelli, Dario Trevisan e Valeria Proli, affermano che il testamento del 1998 dimostrerebbe che la quota del 25 % della holding Dicembre «non dovesse andare interamente a John Elkann». Secondo la loro interpretazione, all’erede designato spettava solo una quota minoritaria, mentre la parte più consistente era destinata al figlio Edoardo (morto nel 2000) e, in sua assenza, ai suoi eredi legittimi: la moglie Marella Caracciolo e la figlia Margherita. Il documento è stato recuperato negli studi dell’avvocato Franzo Grande Stevens durante le indagini torinesi ed è ora parte del fascicolo civile tra Margherita ed Elkann.
Nella sua scrittura del 1998, Agnelli stabiliva, «a modifica di altre disposizioni precedenti», che le sue partecipazioni nella società semplice Dicembre — «pari all’incirca al 25 per cento» — fossero assegnate al figlio Edoardo, morto suicida il 15 novembre 2000. Concludeva affermando: «Sono sicuro che gli altri miei congiunti, già proprietari di una quota della stessa entità, accetteranno senza contestazioni questa mia disposizione».
Secondo Trevisan, «questo testamento, mai revocato né modificato, è stato totalmente ignorato e tenuto nascosto per tutti questi anni» e dimostra che «non fosse ultima volontà di Gianni Agnelli destinare il 25 per cento della Dicembre al nipote John Elkann». Secondo questa versione, la quota avrebbe dovuto andare a Edoardo e, dopo la sua morte, a Marella e Margherita.
Il testamento è emerso in relazione all’inchiesta che coinvolge John Elkann e il commercialista Gianluca Ferrero (presidente della Juventus), accusati di aver creato artifizi per ottenere una residenza svizzera fasulla per Marella Caracciolo, al fine di escludere Margherita dall’eredità e sottrarre la successione alla tassazione italiana. I pm e la Guardia di Finanza hanno scoperto patrimoni nascosti in trust e società offshore, oltre a opere d’arte e gioielli di valore, per oltre un miliardo di euro. Elkann ha corrisposto all’Agenzia delle Entrate 183 milioni di euro e ha chiesto la messa alla prova. Il gip Patrizia Demaria deciderà il 27 ottobre sul prosieguo del procedimento, mentre la Procura ha già dato parere favorevole dopo il versamento.
I documenti sequestrati nell’inchiesta penale sono ora utilizzati nel processo civile, in cui Margherita chiede tra l’altro la nullità della residenza elvetica della madre, la cancellazione del testamento a favore dei nipoti e l’annullamento del patto transattivo del 2004 con Marella (stipulato secondo diritto svizzero). In ballo c’è il controllo della società Dicembre, attualmente detenuta al 60 % da John e per il 20 % ciascuno da Lapo e Ginevra, che assicura il dominio su Exor e sull’impero Agnelli. Trevisan solleva anche dubbi sul fatto che Marella fosse al corrente del testamento del 1998 e suggerisce che sarebbe stata «indotta in errore nell’interpretare la volontà del marito» quando compì donazioni e cessioni a John. Secondo il difensore, «la questione del ‘testamento nascosto’ costituisce un ulteriore elemento idoneo a determinare una radicale revisione degli assetti proprietari della Dicembre» e moralmente serve a dimostrare che le ultime volontà dell’Avvocato siano state «disattese e tradite».
I legali di John, Lapo e Ginevra Elkann hanno risposto: «Il presunto testamento di Gianni Agnelli, contenente disposizioni a favore del figlio Edoardo e prodotto in copia fotostatica solo oggi da Margherita nell’ambito del giudizio civile, non incide in alcun modo né sulla successione Agnelli né sulla successione Caracciolo e quindi sull’assetto proprietario della società Dicembre».
Secondo loro, al momento della morte di Agnelli, Edoardo era già deceduto, quindi le partecipazioni erano passate a Marella e a Margherita. E sostengono che il patto transattivo del 2004 ha definito definitivamente la successione, escludendo Margherita dal capitale Dicembre. Inoltre, dopo oltre 20 anni dalla morte, qualsiasi pretesa esterna sarebbe estinta. Concludono che «l’iniziativa del legale di Margherita appare più rivolta a generare confusione mediatica che a un rigoroso approfondimento giuridico delle norme applicabili».
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