15 Ottobre 2025
Margherita Cioppi Fonte: Mediaset Infiniti
Margherita Cioppi, capomissione di Arci e dell’imbarcazione Karma nell’ambito della Global Sumud Flotilla, ha spiegato in un lungo post sui social le ragioni per cui, se il Comune di Milano decidesse di conferirle l’Ambrogino d’Oro, in questo momento non lo accetterebbe. “Non è coi premi che si dimostra da che parte stare”, ha scritto, chiarendo che l’onorificenza potrà essere accolta solo se l’amministrazione milanese compirà gesti concreti come la sospensione del gemellaggio con Tel Aviv e di altri accordi con Israele.
La militante e attivista, che guida l’imbarcazione Karma impegnata nel salvataggio in mare e recentemente nella missione umanitaria verso Gaza, ha ringraziato comunque i promotori della sua candidatura, Carlo Monguzzi (Verdi) e Beatrice Uguccioni (Pd): “Questa proposta mi fa pensare che ci siano barlumi di speranza a livello istituzionale”. Cioppi ha spiegato che “spostare lo sguardo da Lampedusa a Gaza è stato naturale”, sottolineando come la Flotilla rappresenti “la più grande azione umanitaria dal basso a sostegno del popolo palestinese”, mentre “il genocidio è ancora in corso” e “la comunità internazionale non trova le parole per condannare Israele né il coraggio di interrompere la vendita di armi”.
Il rifiuto, per ora, resta fermo: “Non penso che in questo momento si possa accettare questa onorificenza”, ha ribadito Cioppi. “Il Comune di Milano non ha ancora reciso il gemellaggio con Tel Aviv. L’accordo di pace proposto da Trump è un ennesimo specchietto per le allodole le cui spese sono sempre a carico della popolazione palestinese. Non è con i premi che si dimostra da che parte stare, ma con le azioni concrete”. Tra le azioni richieste: porre fine al gemellaggio e agli accordi con Israele, oltre a procedere con un “embargo al paese belligerante”.
Sulla vicenda è intervenuta la capogruppo del Pd a Palazzo Marino, Beatrice Uguccioni, che ha spiegato le ragioni della propria astensione al voto sulla sospensione del gemellaggio con Tel Aviv, motivandola con il mutato contesto internazionale: proprio mentre si votava, lunedì 13 ottobre, in Egitto si firmava un accordo di tregua. “Mi sembra che non sia stato colto il valore politico della proposta, che riconosceva l’impegno dei milanesi, tra i quali membri del Pd (primo tra tutti il consigliere regionale Paolo Romano, n.d.r.), che hanno partecipato a questa azione umanitaria internazionale, e teneva alta l’attenzione sulle atrocità avvenute a Gaza”, ha spiegato.
“Da parte mia rimane l'apprezzamento per l'iniziativa della Flotilla, seppur nella differenza di opinioni rispetto per esempio al tema del gemellaggio con Tel Aviv”, ha aggiunto Uguccioni, ribadendo che “la sospensione del gemellaggio non poteva essere una punizione alla città”, e che quella proposta era nata “quando Gaza veniva rasa al suolo dall’azione criminale del governo Netanyahu”.
La capogruppo dem ha poi ricordato che “con l’evoluzione degli eventi” si è deciso di “aggiornare l’idea del gemellaggio legandola alla pace e ai corridoi umanitari”, proponendo un patto d’amicizia con Gaza, a partire da “un’azione umanitaria molto pratica, come quella di portare acqua ai Gazawi” tramite MM. “Io credo nel dialogo fra le città come veicolo di pace”, ha sottolineato, aggiungendo: “Sentiamo il peso di proporre iniziative rilevanti nella politica internazionale, anche a costo di non essere capiti fino in fondo. Ma questo non vuol dire che per me, per il mio gruppo e il mio partito, si possa abbassare la guardia su Gaza. Sono sicura che, nelle prossime settimane, saremo dalla stessa parte, per una pace giusta e vera”.
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