14 Ottobre 2025
Tensione altissima a Milano dopo la decisione del Consiglio comunale di respingere la proposta di interrompere il gemellaggio con Tel Aviv, con 21 no e solo 9 sì. Dentro e fuori Palazzo Marino si sono registrati momenti di forte tensione: in Aula il pubblico ha protestato urlando “vergogna”, mentre all’esterno la situazione è degenerata in tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta per disperdere i presenti, utilizzando anche i manganelli.
Fuori da Palazzo Marino, sede del Consiglio comunale di Milano, i manifestanti riuniti in presidio hanno iniziato a spingere contro le transenne a protezione dell’edificio, urlando “vergogna”. I poliziotti, dopo alcuni minuti di concitazione, li hanno respinti con l’uso dei manganelli.
Poco prima, all’interno dell’Aula, era stato bocciato l’ordine del giorno presentato dal consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi, che chiedeva di bloccare “ogni forma di collaborazione con Israele”, compreso il gemellaggio con la città di Tel Aviv. Il documento è stato respinto con 9 voti favorevoli e 21 contrari.
Subito dopo la votazione, dai banchi del pubblico si è levato un coro di protesta: “Vergogna, vergogna”. La presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi ha chiesto l’intervento della polizia locale e ha interrotto temporaneamente la seduta.
All’esterno, la tensione è rapidamente salita. Alcuni manifestanti hanno lanciato cori e slogan contro Israele e le forze dell’ordine, scandendo frasi come “Palestina libera”. Dopo gli scontri iniziali, la maggior parte dei presenti ha lasciato piazza della Scala muovendosi in corteo per le vie del centro, mentre un gruppo più ristretto è rimasto davanti a Palazzo Marino per continuare la protesta.
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