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Blitz Digos su Chef Rubio per post contro Israele e genocidio Gaza, il COMUNICATO: "Accusato di istigazione a odio, nel 2024 sono stato picchiato da sionisti"

Chef Rubio denuncia il doppio standard di trattamento tra attivisti per la Palestina e sionisti: ricorda l’aggressione subita da 6 "sionisti" sotto casa sua

25 Luglio 2025

Gaza, blitz Digos a casa chef Rubio per post contro Israele e genocidio dei palestinesi: trattenuto 12 ore in commissariato, sequestrati cellulare e pc

Dopo il blitz condotto dal Nucleo Antiterrorismo della Digos ai danni di Chef Rubio per due post che lui ha pubblicato su X contro Israele e il genocidio dei palestinesi a Gaza, è stato rilasciato un comunicato stampa dal diretto interessato. L'attivista ha denunciato fake news da parte dei media che hanno trattato la notizia e parzialità nel trattamento riservatogli dalle forze dell'ordine: "Sono stato accusato di istigazione all'odio. Nel 2024, però, sono stato picchiato dai sionisti davanti a casa mia".

Blitz Digos su Chef Rubio per post contro Israele e genocidio Gaza, il COMUNICATO: "Accusato di istigazione a odio, nel 2024 sono stato picchiato da sionisti"

Gabriele Rubini, conosciuto dal grande pubblico come Chef Rubio, è tornato al centro della cronaca dopo un blitz della Digos avvenuto il 17 luglio scorso. L’attivista e volto noto della televisione ha subito una perquisizione domiciliare da parte dell’antiterrorismo, con sequestro dei suoi dispositivi elettronici. L'accusa che pende su di lui è quella di istigazione all’odio, ma le motivazioni precise dell’operazione sono state oggetto di versioni contrastanti da parte dei media.

A fare chiarezza è lo stesso Rubini, con un comunicato rilanciato dall’account Facebook del giornalista Alberto Fazolo. Di seguito il testo integrale.

Comunicato di Gabriele Rubini – 21 luglio 2025

"Incuranti di un comunicato rilasciato il 21 luglio scorso, molti media italiani hanno ritenuto opportuno fare delle sgangherate elucubrazioni sulla più recente vicenda giudiziaria di Gabriele Rubini - in arte Chef Rubio - a cui è stato contestato il reato di istigazione all’odio.

Sono assolutamente false le notizie che parlano di due suoi post relativi all’uccisione di una coppia di diplomatici israeliani avvenuta a Washington lo scorso maggio. Tant’è che uno dei due post incriminati è precedente all’evento. Il secondo invece, è successivo ed effettivamente riferito a quei fatti, ma non istiga proprio a nulla.

Il primo post incriminato è delle 17:45 del 21 maggio scorso. Fa riferimento all’intimidazione dell’esercito israeliano contro delegazioni diplomatiche internazionali a Jenin. Il mio post sottolineava il doppio standard utilizzato in questa vicenda. Quel post era precedente ai fatti di Washington, avvenuti quando in Italia era già il 22 maggio, alle 3 di notte.

Il secondo post, del giorno successivo, si limita a stimolare una riflessione sulle responsabilità oggettive nel genocidio in Palestina.

Non vorrei che qualcuno abbia ignorato la cronologia degli eventi, traendo assurde conclusioni.

Resto a disposizione per chiarimenti, ma i miei dispositivi sono ancora sotto sequestro.

Invito giornalisti e inquirenti a guardare anche al 15 maggio 2024, quando fui aggredito da una squadraccia sotto casa. Le indagini su quell’episodio sembrano non avere la stessa urgenza.”

Rubini denuncia dunque non solo un uso distorto dei fatti da parte dei media, ma anche un inquietante silenzio sulle violenze da lui subite.

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