17 Luglio 2025
Cavallari Lanterna Azzurra Fonte; X @petergomezblog
Finita la fuga di Andrea Cavallari, condannato per la strage di Cordinaldo: è stato fermato giovedì 17 luglio a Barcellona dopo due settimane di latitanza. Il 26enne aveva fatto perdere le proprie tracce dopo la sua discussione di laurea a Bologna.
È finita dopo due settimane la fuga di Andrea Cavallari, 26 anni, uno dei condannati per la strage di Corinaldo. Il giovane, detenuto nel carcere della Dozza di Bologna e condannato a 11 anni e 10 mesi, era evaso lo scorso 3 luglio, nel giorno in cui aveva discusso la tesi di laurea in Consulenza del lavoro e delle relazioni aziendali, all’Università di Bologna.
Nella mattinata di giovedì 17 luglio è stato catturato in strada a Barcellona grazie a un’operazione congiunta del Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria, del Servizio centrale e dei carabinieri di Bologna e Ancona.
Cavallari era uscito dal carcere la mattina del 3 luglio, autorizzato dal magistrato di sorveglianza, per recarsi in via Zamboni, nel pieno centro di Bologna, a discutere la tesi. Dopo la cerimonia, aveva pranzato con la famiglia in un ristorante. Alle 15.30, salutati i parenti con la scusa di vedere la fidanzata, era salito sull’auto di un amico facendo perdere le proprie tracce. Sarebbe dovuto rientrare in carcere entro le 18.
La fuga aveva subito fatto scattare le indagini delle procure di Bologna e Ancona, con un fascicolo per evasione e accertamenti su eventuali complici per favoreggiamento. In queste due settimane Cavallari si era rifugiato in Spagna, dove è stato rintracciato e arrestato.
La vicenda giudiziaria del 26enne risale alla tragica notte dell’8 dicembre 2018, quando, durante un tentativo di rapina con spray urticante alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), persero la vita cinque adolescenti e una giovane madre. Cavallari, originario della Bassa Modenese, era tra i membri della banda condannati per quella strage.
Le autorità spagnole e italiane stanno ora coordinando le procedure per il suo rientro in Italia e il trasferimento di nuovo nel carcere bolognese.
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