01 Luglio 2025
Fonte: LaPresse
La Cassazione conferma la semilibertà per Alberto Stasi. Respinto il ricorso della procura generale di Milano che chiede di interrompere il beneficio per l'ex bocconiano, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi. Era il 9 aprile 2025 quando il Tribunale della Sorveglianza di Milano aveva concesso la semilibertà ad Alberto Stasi. Il caso legato al delitto di Garlasco si è riaperto quest'anno anche per via dell'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio.
Alberto Stasi resta in semilibertà. Questa la decisione della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso della procura generale di Milano contro l'ordinanza del Tribunale della Sorveglianza di Milano, che aveva dato il via libera alla misura per il 41enne, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi.
Questa mattina si è tenuta l'udienza solo "cartolare", vale a dire senza presenza delle parti e con l'analisi da parte dei giudici del ricorso, delle osservazioni del pg della Cassazione e di memorie della difesa Stasi. Dopodiché, la Suprema Corte ha deciso di respingere il ricorso, confermando di fatto la semilibertà per Stasi.
La procura generale aveva fondato il suo ricorso su diversi punti, uno su tutti è quello dell'intervista che Stasi ha concesso a Le Iene e andata in onda il 30 marzo, durante un permesso premio per un ricongiungimento familiare. "Gli innocenti non scappano. Sto vivendo tutto questo con fiduciosa attesa, anche per Chiara Poggi" aveva detto il condannato al programma in quell'occasione. La sostituta pg Valeria Marino ha asserito che ci sarebbe stata una mancata richiesta di autorizzazione specifica.
Per la procura generale i permessi premio potevano essere concessi per motivi familiari, culturali o di lavoro e quell'intervista non sarebbe rientrata in nessuno dei tre campi.
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