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Tigullio, frode fiscale e riciclaggio, la guardia di finanza sequestra uno stabilimento balneare esclusivo

Nella maxi operazione delle fiamme gialle coinvolti beni per oltre venti milioni di euro: l'impresa sarebbe riconducibile a un imprenditore piacentino indagato

24 Aprile 2025

Tigullio, frode fiscale e riciclaggio, la guardia di finanza sequestra uno stabilimento balneare esclusivo

Uno stabilimento balneare del Tigullio è stato sequestrato nell’ambito di una vasta operazione della Guardia di finanza di Piacenza nei confronti di un soggetto residente nel piacentino e ritenuto responsabile di associazione per delinquere, frode all’Iva e riciclaggio, connessi alla commercializzazione illecita di prodotti energetici e petroliferi nel territorio nazionale. Le Fiamme gialle non hanno diffuso il nome, ma si tratterebbe di uno stabilimento con esclusivo beach restaurant tra Rapallo e Zoagli. 

L’attività d’indagine condotta dalle fiamme gialle del nucleo di polizia economico-finanziaria di Piacenza, grazie anche al supporto tecnico del servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata, ha permesso di segnalare all’autorità giudiziaria sette soggetti ritenuti responsabili per plurimi episodi di intestazione fraudolenta di valori oltre che per riciclaggio e di ricostruire il rilevante patrimonio mobiliare e immobiliare, distribuito prevalentemente nella provincia piacentina oltre che in Lombardia, Liguria, Piemonte e Puglia, detenuto, direttamente o indirettamente, dal principale soggetto indagato, anche attraverso la schermatura e l’interposizione fittizia dei familiari e di persone di fiducia.

Il ricorso

La difesa delle persone e delle società colpite dal sequestro, ha presentato ricorso in riesame al Tribunale di Napoli il quale ha annullato il sequestro, disponendo la immediata restituzione di quanto sequestrato agli aventi diritto (il 13 maggio). Nonostante la Procura Europea di Napoli abbia presentato in seguito un ricorso per Cassazione contro tale ordinanza di dissequestro, questo è stato dichiarato inammissibile dalla Suprema Corte, sancendo la totale invalidità del sequestro originario.

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