Domenica, 07 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Medico di Papa Francesco Sergio Alfieri: "Era in coma, aveva gli occhi aperti e non rispondeva più, il ricovero sarebbe stato inutile, aveva chiesto di non essere intubato

Il primario di chirurgia oncologica addominale al Policlinico Gemelli e medico personale del Papa, Sergio Alfieri ha raccontato gli ultimi istanti di vita e non solo di Bergoglio. Dal loro primo incontro nel 2018 al giorno della morte

24 Aprile 2025

Medico di Papa Francesco Sergio Alfieri: "Ricovero sarebbe stato inutile, ha chiesto di non essere intubato

Sergio Alfieri e Papa Francesco, fonte: Facebook, @Lo sciopero delle donne

Il medico personale di Papa Francesco, Sergio Alfieri, ha raccontato gli ultimi momenti di vita di Papa Francesco e non solo. Al suo fianco da tanti anni, dopo averlo conosciuto nel 2018, conosce il Pontefice come pochi. E gli è stato accanto fino all'ultimo: "Lunedì alle 5,30 circa mi ha chiamato Strappetti (infermiere del Papa, ndr): "Il Santo Padre sta molto male dobbiamo tornare al Gemelli". Ho preallertato tutti e venti minuti dopo ero lì a Santa Marta, mi sembrava tuttavia difficile pensare che fosse necessario un ricovero. Sono entrato nella sua stanza e lui aveva gli occhi aperti. Ho constatato che non aveva problemi respiratori e allora ho provato a chiamarlo però non mi ha risposto. Non rispondeva agli stimoli, nemmeno quelli dolorosi. In quel momento ho capito che non c’era più nulla da fare. Era in coma".

Medico di Papa Francesco Sergio Alfieri

Il primario di chirurgia oncologica addominale al Policlinico Gemelli e medico personale del Papa, Sergio Alfieri, ha spiegato il perché del mancato ricovero: "Rischiavamo di farlo morire nel trasporto, ho spiegato che il ricovero sarebbe stato inutile. Strappetti sapeva che il Papa voleva morire a casa, quando eravamo al Gemelli lo diceva sempre. È spirato poco dopo. Io sono rimasto lì con Massimiliano, Andrea, gli altri infermieri e i segretari; sono quindi arrivati tutti e il cardinale Parolin ci ha chiesto di pregare e abbiamo recitato il rosario con lui. Mi sono sentito un privilegiato e ora posso dire che lo sono stato. Quella mattina gli ho dato una carezza come ultimo saluto".

Alfieri racconta anche il primo incontro, avvenuto nel 2018: "Fu una grande emozione. Io ero consulente chirurgo della Santa Sede e lui ci invitò a partecipare a una messa a Santa Marta. Era come un parroco, faceva la predica e poi al termine della celebrazione usciva dalla chiesa e salutava tutti uno per uno. Due anni dopo cominciò a stare male con la pancia, aveva fortissimi dolori addominali e la sua qualità di vita, con tutti gli impegni lavorativi che aveva, non era ottimale. Fece gli esami, ascoltò diversi medici. Aveva una malattia diverticolare severa. Un giorno Strappetti mi portò la Tac. Forse il Papa era informato che avevo la maggior esperienza in Italia di interventi di chirurgia colon rettale e scelse di farsi operare da me".

"Dissi che le condizioni erano serie ma avrei dovuto visitarlo. Un giorno mi chiesero di andare in ambulatorio in Vaticano, dopo circa 2 ore incontrai il Papa che stava andando via in macchina. Mi guardò e mi disse: "Ha visto la mia tac? Va bene grazie". E andò via. Quella era la visita. Mi chiamarono dopo qualche giorno e andai a Santa Marta. Mi disse: "Ho deciso di operarmi e ho scelto lei". Lo visitai e sentii tutta la responsabilità. "Guardiamo l’agenda. Dove mi opera?". Ebbi la chiara sensazione che volesse andare ovunque, in qualsiasi ospedale io decidessi, ma gli risposi, questa volta in modo molto deciso, che se voleva essere operato da me non c’erano altre possibilità che il Gemelli. Accettò ma alle sue condizioni: "Arriverò domenica dopo l’Angelus. Non dovrà saperlo nessuno. Se la notizia uscirà non mi opero più".

Alfieri rivela che i due sono riusciti a mantenere il segreto: "Sì! La versione ufficiale era che arrivava un capo di Stato estero che voleva massima riservatezza. Lui specificò che qualsiasi decisione al suo posto avrebbe dovuto prenderla Strappetti". Poi c’è stato il secondo intervento: "Anche in quel caso tutto segreto. Dopo la prima operazione al momento di tornare a casa si era affacciato per dire chiaramente qual era l’importanza della sanità pubblica e l’importanza di mantenere gli ospedali cattolici con una certa missione. Lo dimostrò tornando al Gemelli".

Il chururgo continua, raccontando gli ultimi attimi di vita di Bergoglio: "Una notte erano state avviate le procedure che poi sono state eseguite lunedì. Abbiamo temuto il peggio e invece lui ha sorpreso tutti. Sapevamo che voleva tornare a casa per fare il Papa fino all’ultimo istante. E non ci ha delusi".

Alfieri: "Papa Francesco aveva chiesto di non essere intubato e di evitare l'accanimento terapeutico"

In un'altra occasione, Alfieri ha raccontato sul Papa: "Ci ha chiesto di evitare l'accanimento terapeutico. Se avesse perso coscienza, avremmo dovuto seguire le direttive del suo assistente sanitario personale, Massimiliano Strappetti, che per il Santo Padre era come un figlio".

"Già nel 2021 – ricorda Alfieri – mi aveva chiesto di evitare, se si fosse presentata l’evenienza, l’accanimento terapeutico". E "durante l’ultimo ricovero ha espressamente domandato di non procedere in nessun caso all’intubazione". Praticarla "lo avrebbe aiutato a respirare, ma sarebbe stato difficile tornare indietro ed estubarlo, con i polmoni infettati da virus, funghi, miceti. Avremmo solo prolungato la sua vita di qualche giorno". 

Dei medici "in genere si fidava poco – spiega il chirurgo – ma nell’ultimo periodo si era riavvicinato a noi. Quando gli parlava un medico lui guardava Strappetti. Solo dopo un suo cenno di assenso seguiva i nostri consigli. Diceva sempre: il medico di Papa Francesco è Jorge Bergoglio". Strappetti "era la persona di cui si fidava di più, ma a volte faticava anche lui".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x