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Cassazione reintroduce il "gender fluid", via a "padre" e "madre" nella carta d'identità dei figli, torna la dicitura "genitore 1" e "genitore 2"

La Corte ha respinto il ricorso del Ministero dell'Interno poiché l'obbligo della dicitura tradizionale è ritenuto "discriminatorio" e "irragionevole" ; i commenti: "la mentalità woke gender fluid distruggerà la nostra società, a ulteriore detrimento della natalità, già in forte calo"

09 Aprile 2025

Cassazione reintroduce il "gender fluid", via a "padre" e "madre" nella carta d'identità dei figli, torna la dicitura "genitore 1" e "genitore 2"

Fonte foto: cortedicassazione.it

La Corte di Cassazione formalizza il "gender fluid", respinto il ricorso del Ministero dell'Interno contro la decisione della Corte d'Appello di Roma nel febbraio 2024 di disapplicare il decreto ministeriale del 2019 dell'allora Ministro degli Interni Matteo Salvini con cui si eliminava la dicitura 'genitore' per tornare ad utilizzare al suo posto quelle di 'padre' e 'madre' nei documenti dei figli.

La decisione della Cassazione: "No a 'madre' e 'padre' nei documenti dei figli", torna la dicitura "genitori"

La Corte di Cassazione con la sentenza 9216/2025 ha confermato il diritto di un minore, figlio di due donne, ad "ottenere una carta d’identità rappresentativa della sua peculiare situazione familiare", che riporti in questo caso la dicitura 'genitori' al posto di 'padre' e 'madre'. Con la decisione della Corte, è stato respinto il ricorso presentato dal Ministero dell'Interno, guidato da Matteo Piantedosi, contro la decisione della Corte d'Appello di Roma che nel 2019 aveva disposto di utilizzare la dicitura unica 'genitore' "nella carta d'identità elettronica di un minore figlio di due madri, una naturale e una di adozione, che avevano fatto ricorso alla step child adoption".

Secondo il decreto del ministero dell'Interno, allora a guida di Matteo Salvini, era possibile "indicare in maniera appropriata solo una delle due madri", mentre la relazione familiare con l'altra donna doveva essere indicata "secondo una modalità ('padre') non consona al suo genere". Il decreto Salvini, volto a "difendere la famiglia naturale fondata sull'unione tra uomo e donna", andava a modificare una risoluzione del governo Renzi del 2015 che aveva sostituito le indicazioni tradizionali sulla carta di identità con la parola 'genitori'. Nel febbraio 2024 l'attuale Ministero degli Interni aveva fatto appunto ricorso  contro la decisione del Tribunale di Roma che annullava, in questo modo, l'efficacia del decreto Salvini. Tuttavia la Cassazione ha riconosciuto come legittima la disapplicazione del decreto Salvini sulla base dell'assunto che "la dicitura 'padre'/ 'madre' sulla carta d'identità elettronica è irragionevole e discriminatoria".

I commenti alla decisione della Cassazione: "La mentalità gender fluid distruggerà la nostra società"

Non si sono fatti attendere i commenti contrari alla recente sentenza della Cassazione che si oppongono alla reintroduzione del "gender fluid" sui documenti dei figli. "La mentalità woke gender fluid", hanno scritto alcuni utenti sui social, "distruggerà la nostra società, a ulteriore detrimento della natalità, già in forte calo", come confermato dai recenti dati Istat che dimostrano la denatalità nel nostro paese. La decisione della Cassazione è "un chiaro attacco alla famiglia tradizionale", scrivono altri, "Discriminatorio? Essere un uomo o una donna è discriminatorio? Direi più sentirsi genitore 2". Altri utenti hanno descritto la decisione della Cassazione come una "follia" e una "degenerazione", "anche 1 e 2 è discriminazione. Perché 1 e 2? Situazione grottesca se non tragicomica", e ancora: "Diventeremo una societa' di fr*ci è ci autoestingueremo. Magari sganciassero la bomba atomica che ci ammazzi tutti".

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