Ero un avvocato. Mi risvegliai dal coma all'alba di una mattina d'autunno. Ero strabico, non potevo parlare e non riuscivo a muovere il braccio destro. Nella camerata della terapia intensiva del Policlinico ero il più grave. Ricordo gli occhi verdi di un infermiere, chino su di me, intento a pulirmi. Per guardarlo, ero stato costretto a coprirmi un occhio con la mano sinistra. Prese la mia mano, la strinse e mi fece una carezza sulla guancia. Chiusi gli occhi: avevo compreso - in quel preciso momento - che la compassione è il più nobile dei sentimenti. Non lo scorderò mai.
Oggi la compassione è scomparsa dal mondo. Anni di confusione, di supremazia dell'economia, di negazione dei valori fondativi della società umana ci hanno fatto regredire alla condizione bestiale. Sono agnostico, ma anche per me è evidente che “In Occidente, si è verificata una totale emancipazione dal patrimonio morale dei secoli cristiani con le loro grandi riserve di misericordia e di sacrificio. I sistemi statali sono diventati sempre più materialistici e il mondo si é trovato una dura crisi spirituale e in una impasse politica. Tutte le conquiste tecnologiche celebrate dal progresso, compresa la conquista dello spazio esterno, non hanno riscattato la povertà morale del ventesimo secolo, come nessuno nel XIX° secolo avrebbe potuto immaginare.
È l’uomo che decide la misura di tutte le cose sulla terra — l’uomo imperfetto, che non è mai privo di orgoglio, egoismo, invidia, vanità e decine di altri difetti.
Se, come sostiene l’umanesimo, l’uomo è nato solo per essere felice, egli non é nato per morire. Poiché il suo corpo è condannato a morte, il suo compito sulla terra evidentemente deve essere più spirituale: non un totale accaparramento di beni nella vita quotidiana, non la ricerca di modi migliori per ottenere beni materiali e quindi non la spensieratezza con il loro consumo. La vita deve invece essere il compimento di una riflessione costante e seria in modo che il nostro viaggio nel tempo possa essere soprattutto un'esperienza di crescita morale, per diventare esseri umani migliori”. (Aleksandr Solgenitsin).
Il cristianesimo, non meno di altre religioni, dà risposta a tre profonde esigenze umane: la paura dell’ignoto, la necessità di dare un senso alla vita e il bisogno d’amore. Pensiamo alla fratellanza in Cristo, alla centralità dell’amore, alla compassione, al libero arbitrio. Rinunziando a Dio, l’Occidente ha trascurato di salvaguardare ciò che di buono c’era nel cristianesimo, valori morali che avevano contribuito a fare dell’Occidente il lume dell’umanità: la fratellanza in Cristo, la centralità dell’amore, il libero arbitrio e – appunto – la compassione. Del resto, gli straordinari progressi della società Occidentale furono il frutto della filosofia greca, del diritto romano e della religione cattolica.
Oggi si è tornati alla barbarie, alla legge del più forte. Da qui il riarmo. Da qui – ineluttabile – la guerra prossima ventura.
Sono un uomo non soltanto accarezzato da quell'infermiere (un “buon samaritano”), ma baciato dalla fortuna: gli occhi si sono raddrizzati, ho ripreso a parlare (anche troppo – per reazione), muovo il braccio destro.
La cognizione del dolore mi ha cambiato. Ho imparato che la cognizione della morte ci può ridare la gioia di vivere. Per me, almeno, è stato così. Se riuscissimo a capire fino in fondo la nostra fragilità, ci vorremmo un po’ di bene. Io ci ho provato, ma si fa in fretta a dimenticare, a confondere la realtà con incubi grotteschi da quattro soldi. Viviamo nell’epoca del grottesco, si muore mascherati, con protesi di ogni genere e lineamenti stravolti. È una pagliacciata, ma era la nostra unica parte: non ce ne saranno altre, non qui, non da esseri umani. È tutto ciò che mi pare di sapere e vorrei trasmettere questo messaggio alle mie figlie, senza che debbano conoscere il dolore per comprenderlo. Vivo per loro. Ma anche se io morissi per loro dieci volte, non potrei sollevarle dalla più piccola particella del loro Destino (Hermann Hesse, Siddharta).
No, non posso proteggerle dalla follia che dilaga, dalla barbarie che ritorna, dal male che è sceso su questo presente distopico con la facilità con cui scende la notte dopo una giornata di sole.
Tutto ciò che posso fare è raccomandare di tenere accesa la speranza che un giorno nasca un'umanità consapevole, matura, capace di modellare la società sulla giustizia, sull'equità, sulla libertà. Un nuovo umanesimo ispirato ai più elevati valori cristiani: la fratellanza, la centralità dell’amore, la compassione, il rispetto del prossimo e del nostro fragile pianeta.
Questo è il sogno di un essere umano. Il sogno di un padre.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 16 marzo 2025.