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Ramy, i pm: "Nell'inseguimento i carabinieri hanno rispettato le regole, nessuna violazione di norme o protocolli"

Ramy Elgaml ed il suo amico Fares Bouzidi non si erano fermati ad un posto di blocco e per questo era scattato un lungo inseguimento dei carabinieri, documentato da alcuni video diffusi di recente

18 Gennaio 2025

Ramy, i pm: "Nell'inseguimento i carabinieri hanno rispettato le regole, nessuna violazione di norme o protocolli"

Ramy, Fonte: Facebook, @SIC-Sindacato Indipendente Carabinieri

Le prime valutazioni dei pm di Milano relative alla morte di Ramy, dicono che nell'inseguimento i carabinieri non hanno commesso alcuna infrazione. Gli agenti non hanno infranto protocolli o norme penali. Le modalità dell'inseguimento per 8 km, da Corso Como fino al quartiere Corvetto, sarebbero dunque perfettamente in linea. Valutazioni iniziali che non scagionano per il momento i carabinieri. Resta la contestazione di omicidio stradale per il militare e di depistaggio e favoreggiamento, per il quale sono indagati altri due carabinieri.

Ramy, i pm: "Nell'inseguimento i carabinieri hanno rispettato le regole"

Novità importante sul caso della morte di Ramy Elgaml, il 19enne egiziano che ha perso la vita al termine di un inseguimento durato 20 minuti a Milano. Le prime valutazioni della procura di Milano stabiliscono che i carabinieri coinvolti quella notte, non hanno commesso alcuna infrazione nelle modalità di inseguimento di Ramy. Nessuna norma penale e nessun protocollo sarebbe dunque stato violato

Ramy Elgaml ed il suo amico Fares Bouzidi non si erano fermati ad un posto di blocco e per questo era scattato un lungo inseguimento dei carabinieri, documentato da alcuni video diffusi di recente. Fares non si sarebbe fermato perché senza patente, come da lui stesso ammesso. Ramy ha prima perso il casco e poi è morto al termine dell'inseguimento e del presunto tamponamento per una lesione dell'aorta, come ha stabilito l'autopsia.  

L’articolo 55 del codice di procedura penale dice che "la polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale". E l’inseguimento messo in atto dai carabinieri quella notte, con tre pattuglie e sei uomini, rientrerebbe in questa attività prevista per la polizia giudiziaria. 

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