13 Dicembre 2024
Uno accompagnava i candidati all’esame, un altro gli faceva indossare dispositivi radiomobili e multimediali, inclusi anche micro auricolari. Uno era stato posizionato così in profondità che per estrarlo dalle orecchie di uno dei “clienti” della gang sono dovuti intervenire i medici dell'ospedale genovese Villa Scassi. Sono sette le persone coinvolte nell’operazione “Drive” eseguita dalla squadra di polizia giudiziaria della Polstrada. Un’inchiesta volta ad azzerare i vertici di un’organizzazione che si era specializzata in una serie di stratagemmi per ingannare la Motorizzazione e consentire ai propri “clienti” di superare gli esami per il conseguimento delle patenti di guida o di altri documenti. Di solito “aiutavano” i candidati grazie a tecnologie d’avanguardia, ma in alcuni casi si sostituivano direttamente a loro, presentandosi loro stessi agli esami.
Le indagini sono andate avanti per mesi e nei guai sono finite sette persone, in concorso tra loro, tutte residenti tra Genova e Ferrara ma con origini asiatiche. Come ricostruito dagli inquirenti, esisteva un listino prezzi per il superamento di un esame. Per una patente il costo era di circa 4.500 euro, suddivisi in due tranche: la prima di tremila, antecedente al sostenimento dell’esame, e l’altra, da 1.500, al conseguimento della licenza di guida. Durante un blitz degli agenti alla Motorizzazione civile di Genova, tre persone che stavano sostenendo l’esame sono state trovate in possesso di vari dispositivi radiomobili occultati sotto la maglia e la giacca, e micro auricolari posizionati nella profondità del condotto uditivo.
L’attività di indagine successiva, con analisi dei tabulati telefonici e dei video delle telecamere di videosorveglianza, ha consentito di individuare altri quattro soggetti coinvolti e un ulteriore quarto candidato, il cui esame era programmato sempre nella stessa giornata. Secondo gli investigatori il giro di affari dell’organizzazione non era affatto trascurabile. In una sola giornata di lavoro l’incasso poteva essere anche di ventimila euro. Di norma la banda si concentrava sugli esami per la patente di categoria B. Ma in passato, come hanno ricostruito gli inquirenti, erano riusciti a far ottenere a diversi “clienti” le abilitazioni per la conduzione di mezzi pesanti di massa superiore alle 3,5 tonnellate (la cosiddetta Carta Qualificazione Conducente) mettendo così in grave pericolo la sicurezza di tutti gli utenti delle strade.
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