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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Ancora con la storia di "bisogna capire": ma se una di 13 anni accoltella uno di 15 "perché mi ero scocciata", da capire che resta?

Più i giovani zombie si sbudellano e più la società che si definisce civile torna alla premodernità, agli agguati medievali nella notte. "Bisogna capire" significa: nessuno si prenda le sue responsabilità. Ma le cose non si risolvono da sole, non senza il buon senso del rigore.

19 Novembre 2024

Coltello a serramanico

Più io scrivo che siamo prede di zombie sempre più giovani e feroci e più o ridono o mi danno dell'esagerato. Ma solo a Napoli in poche ore una di 13 accoltella uno di 15 perché “si era scocciata”, un bambino di 10 anni taglia uno di 13 mentre giocano a palla, uno di 18 anni va a processo per dei filmati pornografici girati con la morosa quando erano poco più che bambini. Allora dicono: ah, Napoli. Ma Napoli, che pure le sue colpe storiche le ha, non è una Geenna spuntata dal Paese civile, è un inferno in mezzo agli altri inferni dalle Alpi al Lilibeo. Le classifiche sulla qualità della vita vanno bene per riempire i telegiornali ma sono attendibili come gli oroscopi: Milano la metropoli dove si vive meglio: ma si vive? Quelli che fanno certe classifiche con gli algoritmi ci sono stati mai in quartieri borderline come la Barona, Comasina o Ponte Lambro? In via Cavezzali dove i ratti carnivori sono più dei clandestini col machete? O in via Padova che sembra la striscia di Gaza e non è consigliabile scendere dalla macchina? Quanto al centro, da evitare come la peste: ogni volta che salgo a Milano sto attento a non capitarci, di queste cosiddette baby gang ne ho piene i coglioni e se ne trovo una nel giorno sbagliato va a finire malissimo. Ma il sindaco manager dice: avanti così, con la Milano sempre più inclusiva. Come no. Non fanno in tempo ad aprire una nuova linea della metro ed è subito terreno di caccia di bande di farabutti giovani e giovanissimi; fino a poco tempo fa ci si poteva ingannare dicendo: sono gli immigrati che non si integrano, che delinquono, ma lì sotto le bande di latinos si spartiscono il territorio, come un abisso infero, con gli Africa e gli indigeni italiani. Allora torna buona la formula magica, “bisogna capire”, come dicono le professoresse che inseguite dai cronisti non si fermano, alla Taylor Swift.

Sì, bisogna capire. Bisogna capire non tanto i baby zombie, che sono un effetto in sé logico e direi inevitabile, della barbarie, ma come si è raggiunta la barbarie. Bisogna capire con quale faccia hanno epicizzato il crimine organizzato rendendolo un fumetto, una roba da fiction ad uso e consumo di scrittori mediocri e arrivisti. Bisogna capire il perché di una subcultura, chiamatela woke, chiamatela come vi pare, che a forza di falsi valori, di censure paranoidi, di provocazioni idiote, di pretese di stampo totalitario ha saputo sortire solo l'effetto opposto, uno sfrenarsi degli istinti più belluini e più infami, cosa che alla sinistra cinica non dispiace perché la scambia per la rivoluzione e alla destra sedicente legge e ordine semplicemente non interessa, la rimuove come una battaglia già persa, da non ingaggiare. Bisogna capire perché ha prevalso la progressiva dissoluzione del tessuto sociale all'insegna di una follia giuridica ed etica come “Nessuno tocchi Caino” a cura dei rottami radicali in combutta con il perdonismo laido dei preti anticristiani. Bisogna capire perché qualsiasi istituzione, culturale, sociale, di controllo ha rinunciato a fare il suo lavoro, delegandolo sempre e regolarmente ai soggetti più sbagliati e più interessati allo sfascio. Bisogna capire perché quei pontificatori seriali dei cosiddetti preti sociali hanno avuto sempre più spazio e potere, come quelli di sant'Egidio o il don Ciotti di Libera che invece di preoccuparsi dei disastri civili e delle contraddizioni che, in quanto prete, lo riguardano, fa sapere a tutti di essersi tolto anche lui da X in protesta contro Trump e Musk. Vanità delle vanità! Dall'altra parte è spuntato tale don Patriciello da Scampia il quale ha capito che a destra era rimasto terreno vergine e ci si è fiondato con imbarazzante ardore per la premier Meloni; e manda certe patetiche letterine a Saviano, uno che con la fumettizzazione di Gomorra ha fatto i milioni e poi è sparito, sta in America e torna giusto per andare da Fabio Fazio ma dalle fogne di Scampia o di Caivano gira al largo. Bisogna capire perché gli zombie hanno le madri e i padri che hanno, gente di nessuno scrupolo, di nessuna coscienza, anime perse, inconsapevoli, inette a qualsiasi controllo genitoriale, a qualsiasi buon senso. La poveretta che ci ha rimesso la pelle per un intervento al naso fatto da due abusivi, padre e figlio, era una ventenne splendida ma non le bastava, si era già rifatta le labbra e poi aveva cercato la soluzione su Google, fidandosi di recensioni finte. E nessuno le ha detto niente. Bisogna capire perché ci sono madri deprimenti, non più mature delle figlie adolescenti e poi, quando succede quello che succede, ci speculano, vanno in televisione, chiedono di essere candidate e denunciano a vanvera, come alla lotteria, quel che viene viene. Bisogna capire perché una insegnante di sostegno di Scanzano sarà stata anche in fama di carogna, ma sono andati a pestarla in trenta, non si sono rivolti allo Stato, non ci credono, non lo aspettano, ai carabinieri “prontamente accorsi” han detto: state buoni che ci facciamo giustizia da soli. Bisogna capire perché questi rapper o trapper, questi maranza che fanno l'elogio del mal vivere, che stanno in rapporti stretti con la feccia criminale di San Siro, anziché nell'esecrazione generale finiscono nell'ammirazione televisiva di Sanremo, a rifarsi l'immagine (ricordatevela questa previsione, chè se ne riparlerà molto presto).

Io scrivo che gli zombie sono tra noi e la gente ride, ride per non vedere che con tutta la sua post modernità la società è tornata agli agguati medievali, al lampeggiar di lame nell'oscurità. Ma qui o si torna a un senso di responsabilità per cui ciascuno la parte sua la fa e la fa senza più scuse o eccezioni, o resta solo da rassegnarsi al macello generale. Perché quando una bambina esce di casa col serramanico nella trousse, è il segno che gli alibi sono finiti, che di tempo da perdere non ce n'è più, che fingere di voler capire per non voler capire niente, non regge più.

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