07 Novembre 2024
Sicurezza sui treni e nelle stazioni. Difficile con gli organici attuali della polfer, soprattutto a Genova: per questo i sindacati, Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) in testa, dopo l’accoltellamento del capotreno Rosario Ventura a bordo di un convoglio diretto a Busalla, chiedono il supporto della vigilanza privata. «Con gli uomini attualmente a disposizione del Compartimento della polizia ferroviaria della Liguria è impensabile poter garantire servizi di scorta o vigilanza su un numero di treni superiore a quelli attualmente presidiati con enormi difficoltà - dice il segretario generale provinciale del Siap Roberto Traverso -. Di fronte alle richieste delle organizzazioni sindacali dei ferrovieri di ottenere più sicurezza sui treni bisogna essere pragmatici e prendere atto del fatto che in Liguria servono soluzioni locali che vadano a supportare l’applicazione della convenzione tra ministero dell’Interno e Ferrovie dello Stato». Ovvero: «Protocolli da sottoscrivere tra Regione, Trenitalia e Prefetture che prevedano l’assunzione di personale della vigilanza privata da utilizzare sui regionali con la supervisione della polizia ferroviaria», auspica Traverso.
Il problema sono proprio i convogli locali (regionali e metropolitani) perché gli agenti della polizia ferroviaria - su base volontaria e dietro compenso - continuano a vigilare solo sulle lunghe tratte: intercity e Frecce che dal capoluogo raggiungono Roma (dieci al mese). «Non si possono lasciare sguarniti i convogli locali e quanto capitato al capotreno nella stazione di Rivarolo ne è la testimonianza. I colleghi del Compartimento, però, sono in numero insufficiente per coprire anche quel tipo di controllo, per questo la Regione si deve attivare cercando intese con i privati», conclude Traverso, facendo intendere di non credere molto all’assunzione di nuovi poliziotti ferroviari promessa dal governo.
In attesa dei rinforzi ci si interroga sulle dotazioni degli agenti. In particolare la mancanza di taser - la pistola a impulsi elettrici - nei presidi degli scali ferroviari di provincia (nei giorni scorsi la protesta dei sindacati ad Alessandria e Novi Ligure, ndr). A Genova le pattuglie che hanno il compito di controllare binari e treni ne hanno tre: a Brignole, a Piazza Principe e da qualche mese a Sampierdarena. Le pistole a impulsi elettrici all’ombra della Lanterna sono arrivate nel 2022 e contestualmente è partito un periodo di formazione che ha permesso ad alcuni uomini (uno per pattuglia) di portare con sé il taser. In poco più di due anni, però, non è mai stato utilizzato per scongiurare situazioni di pericolo. Spesso fa da deterrente.
Intanto, dopo l’episodio di Rivarolo, i carabinieri hanno rafforzato i controlli all’esterno degli scali. Il bilancio è di un arresto e tre denunce, nella zona di Piazza Principe: in manette è finito un italiano di 35 anni destinatario di un ordine di carcerazione per le numerose violazioni delle prescrizioni della misura alternativa dell'affidamento in prova ai servizi sociali, cui era sottoposto per estorsione, rapina e maltrattamenti in famiglia. Sono stati denunciati un diciottenne di nazionalità tunisina per ricettazione, perché a bordo di una bicicletta elettrica, del valore di circa mille euro, risultata rubata, e un egiziano di 35 anni che avrebbe dovuto lasciare il Comune di Genova.
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