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De Niro, Mina, le ville russe e i cocktail dei rampolli milanesi, l'eterno fascino di Forte dei Marmi: "Questa è casa nostra"

Dalle feste private (con i pescatori) ai cento bagni, la tradizione estiva delle grandi famiglie. I manager in bici all'alba e le tende in spiaggia da 20mila euro

14 Agosto 2024

De Niro, Mina, le ville russe e i cocktail dei rampolli milanesi, l'eterno fascino di Forte dei Marmi: "Questa è casa nostra"

Fonte: Imagoeconomica

Gabriele D’Annunzio galoppava nudo nella pineta della Versiliana che fronteggia il bagno "Bella Rosina", un tempo amato da Fernando Botero, il quale a una festa privata rischiò d’incendiarsi lanciandosi addosso a un danzatore nel fuoco, e oggi amato dalle signore anche per gli assai atletici bagnini fotografati di nascosto coi cellulari.

In un inedito concerto artigianale Zucchero ha cantato col dentista del paese, un ex compagno di classe che aveva insistito allo sfinimento, accompagnato dalla sua band (quella del dentista, ovvio). E mentre Adriano Galliani chiede che gli aggiungano dei paccheri nel piatto, e in camicia e pantaloni lunghi lo stilista britannico Paul Smith, sarto dei reali d’Inghilterra, si gode la bottiglia di Vermentino sotto i quaranta gradi, se vedete in giro una Porsche sappiate che appartiene al più famoso e richiesto fiorista del posto. Dopodiché un giovane Andrea Bocelli confidò a Robert De Niro in compagnia della fidanzata Naomi Campbell d’aver guardato ogni suo film, Italo Balbo planò in mare davanti alla "Capannina", la discoteca più antica del mondo — giovedì a ferragosto sono 95 anni — e attese che la servitù gli portasse remando un cocktail, Oriana Fallaci beveva soltanto champagne, e i figli della borghesia milanese sostano per l’aperitivo — cibo di culto è la pizza fiori di zucca e acciughe — in uno dei 100 bagni sui 4 chilometri di litorale. Ovvero il bagno comunale (sono appena 2) "Le Boe", il cui gestore Roberto Santini governa anche il confinante bagno "Piero", buen retiro dei Moratti: "C’era stato l’annuncio dell’acquisto di Mourinho, il Presidente mi domandò se potessi aiutarlo ad allentare la morsa di voi giornalisti. Lo portai sulle Apuane dove non prendeva il cellulare e fine". Santini è così, pratico, svelto di testa, nato per le pubbliche relazioni. Perfetto per i milanesi d’un certo tipo, un certo ceto, certe aspettative; milanesi che praticano il culto per Forte: staccare senza staccare troppo conservando occasioni per gli incontri d’affari.

"America", "Cesare", "Maitò", "Roberto", "San Francesco", "Vasco" e via elencando, i nomi degli altri bagni con anche tende prenotate per l’intera stagione a 20mila euro che riempiono il lungomare. Il mare, prestate attenzione ché parecchi sbagliano, è il Ligure e non ancora il Tirreno. Dimorano a Forte le grandi famiglie d’Italia, i Brivio Sforza, i dal Pozzo di Annone, i Casana, i Rospigliosi, i Dubini, i Barilla, gli Ottolina. In principio furono gli Agnelli a scegliere e lanciare Forte, nella villa che è l’odierno hotel "Augustus", e insieme agli Agnelli sostavano Carlo Carrà, Ardengo Soffici ed Eugenio Montale conversando di libri e anime, vizi e vezzi, insomma c’era il potere e c’era la cultura dunque perché non esserci? Migrazioni da Torino, Milano, Parma, Lucca, a volte Firenze e meno Roma, architetti chiamati a disegnare sontuose dimore che ospitano una delle mode dell’estate di questo 2024: la cena in villa col pesce fresco (il primo piatto d’obbligo è la pasta alle arselle) pescato dai marinai che consegnano di persona fermandosi a cucinare.

Prima, come detto, quantomeno per i rampolli, il passaggio al bagno "Le Boe", aperitivo magari agli elitari tavolini sulla duna, due metri e una visuale generatrice di prospettive sull’orizzonte per l’emozione per nulla celata di Santini, sincero appassionato del proprio mestiere ("Mi gira il mondo intorno, sono un privilegiato"); per gli adulti, fra le opzioni, la spa dell’hotel "Principe Forte dei Marmi", le chiacchierate con la promoter di eventi di lusso Federica Fidenti in previsione di feste private a bordo delle piscine ma senza esagerare non tollerando il sindaco Bruno Murzi chiassose e caotiche degenerazioni notturne, una visita alle sorelle Roberta e Virginia Cammarano per ammirare i capi di seta indiana, le esplorazioni alla scoperta degli immobili restaurati — elegante l’antica casa della figlia di Thomas Mann acquistata da Manfredi Catella —, le giornate al bagno "Costanza", il più voluminoso: i metri di lunghezza frontale son addirittura 153. Questo bagno è l’esempio plastico dell’evoluzione dell’accoglienza di Forte nel senso dell’offerta: la piscina in alternativa al mare e il ristorante per allungare la permanenza fino a sera e oltre. Infatti al bagno "Cesare" ecco il Cavaliere della Repubblica Gabriele Matteoni camminare fra i tavoli della cena accompagnata dal musicista che suona sulla spiaggia, e intrattenere, chiedere, far sorridere, spaziare discreto con lo sguardo suoi propri ospiti fra famiglie, gruppi di amici, innamorati che scivolano verso il mare e la mezzaluna rosso fuoco.

Ai bagni scorrono procuratori del calcio ed ex calciatori, Gigi Marzullo, primari, avvocati, gli stessi amministratori delegati che pedalano all’alba sull’ampia affollata ciclabile del lungomare in sella alle Cannondale, alle Colnago, alle Scott; ai bagni scorreva Curzio Malaparte che provocava incidenti diplomatici nelle famiglie di industriali e nobili; ai bagni scorrono russe e russi rappresentati dal connazionale miliardario Oleg Tinkov proprietario della magione-albergo "Dachta" nel centro di Forte e (forse) anti-putiniano. Ci son tutti. Tranne Mina. Verrà a settembre. Nei giorni feriali. Rigorosamente fuori stagione. Eterna diva.

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