13 Agosto 2024
Non è durato nemmeno un giorno il murales della street artist Laika dedicato alla pallavolista Paola Egonu, campionessa olimpica della nazionale italiana femminile. Apparso la sera dello scorso lunedì davanti alla sede del Coni in viale Tiziano, a Roma, l’opera è stata 'sbianchettata', o meglio alterata, nella notte tra ieri e oggi martedì 13 agosto: sconosciuti hanno sovrapposto il colore rosa a quello della pelle dell'atleta e ne hanno oscurato il volto. L’opera nel suo complesso raffigura la Egonu in azione mentre schiaccia la palla: su questa le scritte "Stop razzismo, odio, xenofobia, ignoranza". Anche queste scritte riportanti parole che invocavano lo stop al razzismo, sono state cancellate da una mano di bianco.
Nata in relazione alle polemiche sorte negli ultimi anni sul colore della pelle di Egonu e il suo rappresentare o meno l’italianità, Il murale dedicato alla pallavolista è stato un modo dell'artista Laika per prendere posizione e rispondere: "Questa vittoria è uno schiaffo a tutti i cosiddetti 'patrioti' che non accettano un'Italia multietnica, fatta di seconde generazioni, che non vuole lo ius soli. Una pallonata in faccia a chi parla di 'italianità' riferendosi ai tratti somatici", aveva dichiarato l'artista nel post di accompagnamento alle foto dell'opera. "Nel nostro paese non c'è più spazio per xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo. Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentata da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l'inno italiano è una gioia immensa. Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato", aveva poi concluso nella didascalia sui social, la street artist. Oggi, Laika ha commentato brevemente ma nettamente l’accaduto sul suo profilo Instagram, dichiarando che: "Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire".
Il riferimento dell’artista, nemmeno troppo velato, è alle parole rilasciate dal Generale Vannacci in merito alla vittoria della nazionale femminile di Pallavolo, in finale contro i campioni uscenti degli USA e conquistata per 3 set a 0 la scorsa domenica 11 agosto dalle azzurre. Presente alla festa della Lega in programma dall’8 al 15 agosto nella storica roccaforte leghista di Pontida (nel bergamasco), ieri il Generale del Mondo al contrario aveva applaudito la vittoria commentando come segue: "Sono contentissimo che la squadra italiana di volley abbia vinto… faccio i complimenti a tutte le atlete, anche a Paola Egonu che è una bravissima atleta, italiana. Non ho mai messo in dubbio la sua italianità, ma continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani". Vannacci, neoeletto al Parlamento Europeo da indipendente nelle file della Lega, aveva concluso dicendo che proverà a chiedere un autografo alla campionessa Egonu. Del resto, la polemiche sulla posizione dell'ora leghista Vannacci riguardo i tratti somatici della Egonu, si protraggono almeno da febbraio di quest'anno, quando la giocatrice del Pro Victoria Monza aveva querelato il generale. Al centro della querela, erano state contestate le medesime frasi, contenute anche nel libro del militare e pubblicato il 20 settembre del 2023. La stella della pallavolo italiana aveva depositato a Bergamo l'atto, poi trasmesso a Lucca per competenza territoriale.
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