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Genova, la Procura si concentra sulle truffe ai condomini per il Superbonus, indagini su ditta edile

L'amministratrice di una palazzina aveva versato 150 mila euro per lavori che non sono mai iniziati, Aumentano i casi sotto la lente degli investigatori

01 Luglio 2024

Genova, la Procura si concentra sulle truffe ai condomini per il Superbonus, indagini su ditta edile

Si allarga l’inchiesta sulla truffa del Superbonus a Genova e spuntano nuovi casi di lavori per cui i condomini hanno pagato anticipi da favola e permesso di usufruire delle detrazioni fiscale a ditte che poi, di fatto, non hanno mai neppure aperto il cantiere. Dopo il caso di via Nino Bixio, la Procura ha aperto una seconda inchiesta in seguito alla denuncia di un condominio di via dei Bedinotti, a San Martino. Viste le modalità di raggiro in fotocopia, si è deciso di accorpare i due fascicoli d’indagine affidandoli entrambi al pubblico ministero Marcello Maresca, componente del pool di magistrati che si occupano di reati economici(pool coordinato dall’aggiunto Francesco Pinto). Al centro dell’inchiesta – per cui è stata delegata la sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza – sono finiti necessariamente i vertici dell’azienda A&P di Pistoia, formalmente accusati sia del raggiro di Carignano sia di quello ai danni del condominio di San Martino. Nel mirino, in particolare, il legale rappresentante di A&P Franco Profili.

Le due amministrazioni condominiali che hanno denunciato A&P alla Procura sono rappresentate rispettivamente dagli avvocati Nicola Scodnik e Stefano Ganci. L’inchiesta per truffa aggravata si muove su due fronti. Da una parte, la mancata esecuzione degli interventi in teoria garantiti dall’impresa che aveva l’incarico di restaurare un grande condominio. Dall’altra, si profila pure il raggiro ai danni dello Stato poiché la medesima ditta – facendo risultare un avanzamento dei lavori in realtà non avvenuto – ha inserito nel proprio cassetto fiscale e riscosso un credito d’imposta non dovuto.

Per quanto riguarda il condominio di via dei Bedinotti, la querela ripercorre l’incubo vissuto dai condomini dello stabile che avevano finanziato e pagato lavori che non sono mai partiti. Questo a fronte delle continue rassicurazioni che, invece, la ditta toscana aveva fatto all’amministratore dell’immobile facendogli credere  che, dall’oggi al domani, i lavori sarebbero scattati anche con l’allestimento di uno speciale container per attrezzi e operai: intervento per il quale erano state spostate per qualche giorno le auto dei residenti ma che, di fatto, non è mai partito.Il condominio ha versato per lavori mai eseguiti una somma che, secondo quanto ricostruito, ammonta a quasi 150 mila euro tra anticipi e altri oneri: tutto per un cantiere fantasma.

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