14 Giugno 2024
È stata fissata l’udienza preliminare nel filone d'inchiesta sui concorsi sospetti del 2021 al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Genova, e fra i dodici imputati per i quali la Procura vorrebbe fosse celebrato un processo spiccano alcuni dei nomi principali finiti al tempo sotto la lente della Finanza, a valle di perquisizioni e misure cautelari che crearono un ceto sconquasso all’interno dell’Ateneo. Nel mirino Lara Trucco, ex prorettrice agli Affari generali e legali e professoressa ordinaria di Diritto costituzionale. Poi Pasquale Costanzo, docente emerito di Diritto costituzionale, Vincenzo Sciarabba, professore associato di Diritto costituzionale e Remo Dominici, ricercatore e docente di Diritto tributario.
Per Trucco e Pasquale Costanzo erano stati disposti gli arresti domiciliari, col passare del tempo revocati. Nei confronti di Sciarabba e di altri due docenti, Patrizia Magarò e Patrizia Vipiana, era scattata invece l’interdizione per otto mesi dal ruolo di commissario per la definizione di cattedre a contratto o assegni di ricerca. Lo stesso provvedimento, in relazione alla sua mansione e per sei mesi, era stato disposto nei confronti di Camilla Bianchi, Garante per l’infanzia in Toscana. La quale, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si era accordata sottobanco con Trucco affinché quest’ultima ne ereditasse il testimone. L’addebito principale era quello d’aver tagliato su misura una serie di bandi, così da poterne in qualche modo pre-determinare gli assegnatari. L’elenco degli inquisiti che il 20 novembre compariranno davanti al giudice include poi personaggi con addebiti meno rilevanti: Omar Caramaschi, Roberto Miccù, Carmela Salazar, Alessandro Morelli e Antonio Bianchi. Tutti i docenti hanno ripreso i propri posti, mente Pasquale Costanzo è andato in pensione e nei confronti di Trucco, lo scorso gennaio, l’Università‡ ha ribadito la sospensione dall’incarico. Sempre a gennaio poi era stato disposto un sistema di protezione per Sciarabba, dopo ch’era stato minacciato con una strana lettera.
I reati ipotizzati a vario titolo dal pm Francesco Cardona Albini sono falso commesso da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, accesso abusivo a sistema informatico, soppressione e distruzione di atti veri, traffico di influenze illecite.
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