02 Aprile 2024
In un'epoca in cui il lavoro è diventato qualcosa di tremendamente volatile ed è difficile, se non impossibile, pensare anche solo di costruire un futuro solido, è plausibile che un uomo di 54 anni faccia l'impossibile per salvare il posto?
Le Forze dell'Ordine non sono tenute ad applicare un giudizio personale, o una morale, nell'ambito dei controlli quotidiani, questo è noto, così come è noto che il famoso "chiudere un occhio" è sempre applicabile a discrezione dell'Agente in servizio.
Certo è che quanto accaduto a un camionista a Ferrara, ha dell'inverosimile.
L'autista di origini moldave, fermato a bordo del suo mezzo da una pattuglia della polizia, stava guidando non rispettando gli orari di riposo, il che gli sarebbe costato una multa salata e, molto probabilmente, il ritiro della patente.
Gli Agenti, come prima cosa, hanno chiesto di controllare il cronotachigrafo, ovvero quello strumento che certifica da quante ore l'uomo era al volante. Il 54enne, conscio di avere superato i limiti orari consentiti, goffamente e preoccupato di perdere il lavoro, si è avvicinato a uno dei due poliziotti offrendo 1.000,00 euro e, conseguentemente, si è beccato l'accusa di tentata corruzione, oltre al ritiro della patente.
Qui nasce il dilemma, basta violare la legge per essere colpevoli o può esistere una ragione di forza maggiore che giustifichi l'infrazione di una norma?
Sinceramente, mettendosi nei panni del goffo mal capitato, è difficile non cercare di giustificarlo. Immaginate di essere l'unico contribuente economico in famiglia, con moglie e figli a carico, il che vuol dire con tante spese e responsabilità sulla testa: la sola idea di perdere l'unica forma di sostentamento per mandare avanti la baracca e portare un piatto caldo a tavola, non vi terrorizzerebbe?
Chi di voi, sapendo che sta per togliere di bocca il pane ai propri figli, non avrebbe cercato anche una soluzione che a posteri definiamo serenamente "folle"?
Giudicare non è mai facile, e giudicare con sapienza lo è ancora meno. C'é da sperare che il Magistrato saprà essere salomonico nel suo decidere.
Di Aldo Luigi Mancusi
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