03 Marzo 2024
La colpa è mia, è nostra, di noi malati straccioni che non ci abbiamo pensato: quante volte me lo sono sentito ripetere con un tono come di compatimento, sconsolato: ma perché non hai pensato ad assicurarti? Dite che non tutti hanno soldi da investire nella loro rovina? Dite che pareva brutto, anzi indecente, perfino folle assicurarsi dopo un vaccino? Che se stai lì a vedere i bugiardini (peraltro aggiornati dopo) e le scartoffie non vivi più e invece hai bisogno di lavorare per vivere, non come i fanatici che non si fidano neppure della loro faccia allo specchio, hanno capito tutto della scienza e della vita, tranne come si fa a vivere? Che il PD, partito di regime, mandava i suoi servi e virologi a garantire i vaccini ricostituenti e senza controindicazioni? Beh, se volete ridere, lettori e soprattutto compagni nella malattia, adesso c’è la Unipol, compagnia contigua storicamente al PD, che assicura contro i vaccini; anzi IL vaccino, lui, quello che tanto vaccino non è, più pozione, strumento di controllo e di sperimentazione su cavie umane. E qui il cerchio della vergogna, della menzogna e anche il nostro lavoro patetico di testimoni più o meno coraggiosi, più o meno disperati, potrebbe chiudersi. “Scegli di tutelarti in caso di reazione avversa al vaccino per la prevenzione del Covid-19”: così, nero su bianco, e, sotto, la ditta: UnipolSai Assicurazioni. Sempre un passo avanti.
Non c’è dubbio: ma avanti verso dove? La polizza copre proprio tutto, dal ricovero alla terapia intensiva, dall’invalidità permanente “per reazione avversa al vaccino nei 30 giorni successivi alla somministrazione” (quindi c’è la fregatura, essendo noto che la più parte degli accidenti è a lunga precipitazione, come i linfomi “indolenti” dei quali portiamo esperienza diretta), al trasporto sanitario eccetera. Insomma a scorrere la campagna pubblicitaria UnipolSai c’è da concludere che questi vaccini, piddini, grillini, di regime, che Draghi, proprio lui, imponeva con motivazione squisitamente scientifica, “non ti vaccini ti ammali muori e fai morire”, fossero, siano scorie nucleari, qualcosa di molto simile ad un suicidio. Indotto, obbligato, ricattato, comunque inevitabile. Micidiale. Che forse è la ragione per cui il piddino cattolico Franceschini teorizza uno scherzo da prete, l’aperto boicottaggio della commissione d’inchiesta che di suo è uno spaventapasseri che non spaventa nessuno. Dalla verità che rende liberi, evangelicamente, alla falsità che li lascia liberi. Non si vuole emerga niente delle manovre, delle bugie, del cinismo con cui le segnalazioni dei primi ammalati venivano soffocate, i primi morti da siero occultati, al grido “meglio uccidere loro che il vaccino”, e si cincischiava sulle zone di isolamento, per contenere il virus rombante, si vietava, di fatto, l’informazione sull’agente patogeno cinese, si conducevano affari loschi quanto a mascherine, inutili, e respiratori, letali, si impedivano le cure domiciliari, si terrorizzavano e inducevano a suicidio, a mezzo influencer e servi televisivi, i medici coscienziosi, si negavano le cure alternative, ma utili, si imponeva una aberrazione come “tachipirina e vigile attesa”, ancora oggi escogitata non si sa bene da chi ma attribuita a Speranza, ex assessore al traffico di Potenza, si facevano passare misteriosi ufficiali militari russi, si imponeva la prigionia a un Paese intero, a 60 milioni di cittadini regrediti a schiavi, infine si operava il capolavoro di questi immunizzanti che, più di immunizzare, uccidevano o rendevano invalidi perenni. Almeno a sentire la campagna di UnipolSai, assicurazione vicina al PD egemone.
Ma sì, perché non finirla qui questa disperata infinita denuncia? Considerando che altrove, ultima uscita l’Australia, fioccano le sentenze delle Corti Supreme che smentiscono l’operato dei governi, li mettono apertamente sotto accusa come condotta illegale, addirittura violazione dei diritti umani; qui in Italia avevamo una Corte Costituzionale diretta da una Silvana Sciarra che teorizzava il contrario, obblighi e violazioni costituzionali perfettamente legittimi in quanto provenienti da un governo sentito come giusto, se non come amico. Di Sciarra, pensionata a novembre, scelta appositamente dal Mattarella che ordinava “nessuno spazio ai novax”, per dire, in modo rozzo, chiunque ragionasse, si sarebbe poi ventilata una prossima candidatura alle Europee col PD (staremo a vedere). Ma i “novax” dicevano esattamente quanto oggi organizzato in senso commerciale da una compagnia di assicurazioni vicina al partito dei vaccini. Mentre continuano a fioccare le morti improvvise, per niente improvvise e che se mai andrebbero chiamate “morti non spiegate”: e non le spiegano perché non hanno interesse a farlo. Ogni giorno una falcidie. Ragazzini, ventenni, gente qualsiasi, personaggi più o meno esposti. Muore la vignaiola marchigiana Daniela Quaresima e il Gambero Rosso le dedica un ritratto epicizzante fra Omero e Masterchef, ma non una parola sulle possibili cause. Muore, a neanche 40 anni, Rosa Maria Principe, figlia dell’ex sindaco cosentino e parlamentare Sandro Principe ed io cerco invano lumi sulle cause: dovunque trovo la solita formula criptica, “morta di un male che non perdona”, segno di comunicato o lancio di agenzia assorbito da tutti i media. Che è come dire: morta perché era malata, ma non sappiamo o non possiamo dire come, perché, a seguito di quali eventuali scelte. Neanche della popstar Adele si riesce a sapere molto. Da tempo, da mesi soffre, e gli annunci si ripetono desolati, “sto ancora male” e con essi i continui posticipi di concerti e di tour. Male di cosa? “Con un post su Instagram l’artista britannica ha fatto sapere che i medici le hanno imposto di riposare anche se non ha rivelato i dettagli della sua malattia”. Misteriosa malattia che lascia stremati cantanti, tennisti, padreterni, poveri cristi. E nessuno dice di più, nessuno parla. Il che è a suo modo eloquente. Forse assicurarsi non basta, ma, in caso, può servire. Specialmente agli eredi.
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