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Liliana Segre querela Elena Basile, l'ex diplomatica disse: "La senatrice preoccupata solo dei bimbi ebrei, i palestinesi non la toccano". L'ex ambasciatrice al GdI: "Accanimento inspiegabile"

In un video l'ex ambasciatrice chiese spiegazioni alla senatrice a vita del perché fosse "tormentata solo dal pensiero dei bimbi ebrei". Il figlio minacciò querela e la Basile rettificò. Ma non è bastato

29 Febbraio 2024

Liliana Segre querela Elena Basile, l'ex diplomatica disse: "La senatrice preoccupata solo dei bimbi ebrei, i palestinesi non la toccano"

Liliana Segre e Elena Basile, fonte: imagoeconomica

Liliana Segre querela Elena Basile. L'ex diplomatica disse in un video a proposito della senatrice che quest'ultima, era "tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei, quelli palestinesi non la toccano". Il figlio della senatrice aveva da subito annunciato querela e così è stato. La superstite della Shoah ha agito anche in sede civile, chiedendo la rimozione del video e un risarcimento danni che sarebbe devoluto in beneficienza.

Liliana Segre querela Elena Basile, l'ex diplomatica disse: "La senatrice preoccupata solo dei bimbi ebrei"

"Dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre, ma, cara signora, possibile che i bambini palestinesi non la toccano?". Questo il contenuto incriminato del video della Basile che - evidentemente - non è piaciuto alla senatrice a vita e al figlio, Luciano Belli Paci. Quest'ultimo, dopo che il contenuto aveva ottenuto risalto sui media, aveva detto: "Ho scritto alla Basile. 'Tolga di mezzo questa cosa, che è falsa, si scusi, altrimenti la dobbiamo querelare'. Non mi ha risposto, quindi domani penso che provvederemo per la querela".

L'ex ambasciatrice aveva replicato al figlio un giorno dopo: "Sono molto spiacente di questo atroce malinteso. Sono stata tratta in inganno da un’intervista letta forse superficialmente. Chiedo umilmente scusa alla Senatrice se l’ho ferita. Non era questa la mia intenzione, anche se ho sbagliato ad agire molto frettolosamente, spinta da un’indignazione che nel caso della Senatrice in effetti non aveva motivo di esistere. Spero che potrà dimenticare l’offesa ricevuta credendo tuttavia nella mia buona fede, che c’è sempre". Ma niente da fare. Neanche questo ha fatto desistere la Segre che ha proceduto dritta per la sua strada.

"Basile, pur avendo riconosciuto nel suo anomalo messaggio di scuse di avere completamente distorto il pensiero di Liliana Segre e di avere fatto un "paragone inappropriato" non ha rimosso il suo video dalle varie piattaforme, non ha provveduto a pubblicare un video di rettifica, non si è in alcun modo adoperata per arrestare la proliferazione del suo messaggio diffamatorio", ha scritto Belli Paci in un comunicato.

"La stessa Basile, inoltre, ha continuato a sostenere di essere stata tratta in inganno da "una certa stampa" che avrebbe riportato le dichiarazioni di Liliana Segre in maniera distorta. Tesi che non trova alcun riscontro nella realtà".

L'ex ambasciatrice al GdI: "Accanimento inspiegabile"

Così l'ex ambasciatrice al Giornale d'Italia, commentando la notizia della querela: "Il Parlamento le ha espresso solidarietà, i video per quanto era nelle mie possibilità, sono stati cancellati. Nessuno riesce a levare tutte le diffusione dalla rete. Io per ora non faccio commenti che sarebbero travisati e a loro favore".

Elena Basile e il video su Liliana Segre: ecco cosa ha detto

Con un video pubblicato a fine gennaio sui propri canali social ma che ha ottenuto la ribalta solo diversi giorni dopo, Elena Basile prendeva in esame il ruolo della senatrice a vita Liliana Segre, dopo alcune sue dichiarazioni: 

"Cara signora Segre, lei dice di non poter più dormire, pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre. Ci racconta di come la sua memoria è tormentata non solo nel Giorno della Memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile lei sia tormentata dal pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti? Come è possibile che la realtà che si sta sviluppando davanti ai suoi occhi non la colpisca. Da ebrea che ha vissuto nei campi di concentramento lei dovrebbe sentire il dolore di tutti gli oppressi e del popolo palestinese. Cara signora, la morale non è solo rivolta ad un gruppo nazionale. Inorridisco. Sa che i tedeschi erano molto buoni con i loro bambini, i nazisti. Anche loro avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi. Non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei. Lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte degli ebrei ma non per gli altri? No signora, non è possibile. Pronunci qualcosa per questi bambini. Sia una persona, sia la persona morale in cui tutti noi crediamo".

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