18 Gennaio 2024
Mestre bus elettrico @Loris Tagliapietra
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 17 gennaio, un bus elettrico della società La Linea, come quello coinvolto nella tragedia del cavalcavia dello scorso ottobre, è uscito di strada lungo via Cappuccina, nelle vicinanze della stazione di Mestre. L'autobus, identificato come uno Yutong, ha invaso il marciapiede prima di riuscire a frenare, causando momenti di apprensione tra i presenti. Fortunatamente, non si sono verificate conseguenze gravi, e né i passeggeri a bordo né le persone in attesa alla pensilina sono rimasti feriti.
L'incidente ha riportato alla mente la tragica strage del 3 ottobre scorso, quando un autobus Classe I, sempre dello stesso modello Yutong, precipitò da un cavalcavia e causò la morte di ben 21 persone tra i quali un bambino e una ragazzina. Tra le vittime anche l'unico italiano a bordo del mezzo, l'autista trevigiano Alberto Rizzotto, per il quale è ancora atteso l'esito dell'autopsia per capire meglio le dinamiche dell'accaduto.
In risposta a questa nuova vicenda, le autorità comunali di Mestre hanno dichiarato che stanno valutando provvedimenti per garantire la sicurezza dei trasporti pubblici nella zona. Un vertice in comune è in programma per valutare la situazione e adottare eventuali provvedimenti.
«Da quanto riferito dai miei uffici – riferisce l’assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso – l’autista del bus ha affermato che sembrerebbe si sia trattato di un blocco del sistema sterzante. Sono basito e preoccupato, perché è il terzo episodio simile che si verifica nei mezzi La Linea. Prima la strage con la caduta dal cavalcavia, poi lo schianto sul pilastro pochi giorno dopo, e ora una tragedia evitata. Sarebbero bastati pochi metri perché l’autobus investisse le persone ferme alla fermata».
A ridimensionare l’accaduto, invece, Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea: «L’autista ha accostato alla fermata e probabilmente non riuscendo a tenersi a debita distanza dal marciapiede ci è salito sopra con una ruota anteriore e forse anche una posteriore. Chi era alla guida è un conducente giovane, assunto da poco ma molto esperto. Ogni giorno in centro a Mestre percorriamo con i nostri veicoli oltre 10 mila chilometri e queste sono cose che succedono».
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