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Processo Alessandro Impagnatiello al via, la famiglia Tramontano chiede l'ergastolo: "Condanna che merita" e lui piange in aula

L'avvocato Giovanni Cacciapuoti, che rappresenta i Tramontano, ha già nominato 2 psichiatri, Salvatore De Feo e Diana Galletta, come possibili consulenti per una perizia psichiatrica

18 Gennaio 2024

Trovato il corpo di Giulia Tramontano, il fidanzato Alessandro Impagnatiello, confessa: "L'ho uccisa io". Incastrato da sangue in automobile

foto @Lapresse

Nella giornata di oggi, giovedì 18 gennaio, è iniziato il processo con giudizio immediato nei confronti di Alessandro Impagnatiello. Durante la prima udienza del processo milanese a suo carico sull'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello ha pianto. Accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria nella gabbia dell'aula della Corte d'Assise di Milano, si è presentato con la barba incolta, i jeans e le scarpe da ginnastica e una giacca blu. . Prima del processo c'è stata molta confusione a causa dell'enorme afflusso di persone che si sono presentate fuori dal tribunale. Per questo motivo il processo è stato spostato nell'aula della Corte d'Assise d'Appello. Come prevedibile l'avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti, ha chiesto Alessandro Impagnatiello, l'uomo che ha ucciso Giulia, incinta di 7 mesi, il 27 maggio a Senago, nel Milanese, che venga condannato all'ergastolo: "Per lui la condanna che merita", ha detto. 

Il Comune di Senago ha chiesto di essere parte civile

Prima di entrare in aula, l'avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, che rappresenta il Comune di Senago, il quale ha chiesto di essere parte civile. "E' una scelta importante e coraggiosa quella del Comune - ha detto Ingroia - i cittadini di Senago sanno da che parte stare, si vuole incoraggiare tutti i Comuni di Italia a dimostrare che si sta dalla parte giusta".

Giulia Tramontano, al via oggi il processo a Alessandro Impagnatiello, i legali puntano al vizio di mente per evitare l'ergastolo

Da quanto si apprende, l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, che rappresenta il padre Franco, la madre Loredana, il fratello Mario e la sorella Chiara, ha già nominato due psichiatri, Salvatore De Feo e Diana Galletta. L'obiettivo è quello di far svolgere a loro il lavoro di consulenti nel caso in cui la Corte nel processo disponga una perizia psichiatrica per accertare un eventuale vizio di mente. Come detto la strategia della difesa di Impagnatiello sembrerebbe andare in quella direzione. I legali Giulia Geradini e Samanta Barbaglia hanno infatti presentato una lista di testimoni con soli due nomi: quello dello psichiatra Raniero Rossetti (si è occupato dal caso di Omar Confalonieri, l'ex agente immobiliare condannato per aver drogato e violentato alcune donne) e della psicologa Silvana Branciforti. Difficile pensare che non venga chiesto un accertamento psichiatrico. 

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