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Foibe, Meloni: "Loro memoria per troppi anni vittima di una congiura del silenzio"

Il messaggio della premier nel Giorno del Ricordo

10 Febbraio 2023

Foibe, Meloni: "Il Giorno del Ricordo ricuce il dolore e la congiura del silenzio"

Fonte: Imago

C'è anche il messaggio della premier Giorgia Meloni nel Giorno del Ricordo dedicato alle foibe: L'Italia "ha ricucito una pagina dolorosa della storia nazionale con la legge n. 92 del 30 marzo 2004", afferma. Il nostro Paese "rende il suo tributo ai martiri delle foibe e agli italiani costretti ad abbandonare le proprie case per il solo fatto di essere italiani. La memoria dell'esodo giuliano-dalmata è stata per troppi anni vittima di una vera e propria congiura del silenzio".

Foibe, Meloni: "Loro memoria vittima di una congiura del silenzio

"Oggi l'Italia celebra il Giorno del Ricordo e rende il suo tributo ai martiri delle foibe e agli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia", ricorda Meloni. Un modo per onorare la promessa arriva con l’istituzione del Comitato per le celebrazioni e l’illuminazione della facciata di Palazzo Chigi con il tricolore e la scritta "Io ricordo". Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricordato le vittime italiane.

"Questo ricordo oggi appartiene a tutti gli italiani, ed è un segno importante della nostra comunità nazionale che tende a una storia condivisa. Fintanto che la vicenda delle foibe e la vicenda dell’esodo non è appartenuta a tutta la comunità nazionale, credo che non si potesse parlare di storia italiana condivisa. Oggi questo mi lascia sperare su un percorso che va completato, ma che è già in corso", ha detto La Russa.

Celebrazioni al Quirinale per il Giorno del Ricordo

Il Giorno del Ricordo verrà celebrato anche al Quirinale. Il Presidente Mattarella ha ricordato: "La complessità delle vicende che si svolsero, in quei terribili anni, in quei territori di confine, la politica brutalmente antislava perseguita dal regime fascista, sono eventi storici che nessuno oggi può mettere in discussione. Va altresì detto, con fermezza, che è singolare, è incomprensibile, che questi aspetti innegabili possano mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani. O, ancor peggio, essere invocati per sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini da loro subiti. Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti, l'unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani".

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