10 Febbraio 2023
Oggi, 10 febbraio 2024, è il Giorno del ricordo, solennità civile nazionale italiana che ricorda i massacri delle Foibe e l'esodo giuliano dalmata. La giornata è stata istituita nel 2004, quindi appena 20 anni fa e si propone di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
I massacri delle Foibe sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia. Tali eccidi sono andati in scena durante e subito dopo la seconda guerra mondiale da parte dei partigiani jugoslavi e dell'OZNA.
Il termine Foibe deriva dai grandi inghiottitoi carsici (chiamati in Venezia Giulia "foibe") dove furono gettati i corpi delle vittime e dove vennero gettate molte persone ancora vive. Per estensione i termini "foibe" e "infoibare" sono diventati sinonimi di uccisioni che in realtà furono perpetrate (per la maggior parte dei casi), in modo diverso. La maggioranza delle vittime, infatti, morì nei campi di prigionia jugoslavi o durante la deportazione verso di essi.
Secondo alcuni storici, come per esempio Raoul Pupo e Roberto Spazzali, le vittime in Venezia Giulia, nel Quarnaro e nella Dalmazia sono comprese tra le 3 000 e le 5 000. Tuttavia altre fonti danno numeri ben più alti. Si stima, infatti, che le persone morte siano addirittura 11 mila.
Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle vittime soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia o nelle province dell'attuale confine orientale tra l'8 settembre 1943, data dell'annuncio dell'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile, e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati uccisi mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell'Italia.
Come data per la commemorazione, è stato scelto il 10 febbraio, in quanto, nello stesso giorno del 1947, fu firmato il trattato di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell'Italia.
Al massacro delle foibe seguì quello che poi è stato chiamato "esodo giuliano dalmata". Stiamo parlando dell'emigrazione più o meno forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, del Quarnaro e dalla Dalmazia. Questi territori furono infatti occupati dall'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Josip Broz Tito e poi annessi dalla Jugoslavia tramite i trattati di pace di Parigi del 1947
L'emigrazione fu dovuta, in primo luogo per l'oppressione esercitata da un regime di natura totalitaria che impediva la libera espressione dell'identità nazionale. Ma l'emigrazione andò in scena anche a seguito del rigetto dei mutamenti nell'egemonia nazionale. Si stima che i giuliani, i quarnerini e i dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine ammontino a un numero compreso tra le 250 000 e le 350 000 persone tra il 1945 e il 1956.
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