Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Cospalat di Valvasone (Pordenone), chiude negozio per "mancanza di personale con voglia di lavorare"

Il sindaco di Valvasone ammette la fatica a reperire personale nello spaccio: "Di giovani non se ne vedono"

02 Gennaio 2023

Cospalat di Valvasone, chiude negozio a Pordenone per "mancanza di personale con voglia di lavorare"

Twitter: EffeBoccia

Il Cospalat di Valvasone, in provincia di Pordenone chiude ufficialmente. La motivazione? "Mancanza di personale che abbia voglia di lavorare". È questa la decisione dello spaccio che proprio a partire da oggi 2 gennaio 2023, chiude i battenti. Il cartello posto al di fuori del negozio d'altronde non lascia spazio ad interpretazioni. O forse sì, visti i numerosi recettori del reddito di cittadinanza in giro per l'Italia avrebbero potuto prendere in considerazione l'ipotesi dell'incarico.

Cospalat di Valvasone, chiude negozio a Pordenone per "mancanza di voglia di lavorare"

Apriti cielo, nel friulano si è accesa la polemica. Anche il sindaco del Paese di Valvasone Markus Maurmair sui suoi canali social ha definito la vicenda "preoccupante dal punto di vista del rapporto datore di lavoro con i propri dipendenti". E bacchetta i gestori rei di non fornire tutte le informazioni del caso, dagli stipendi, il contesto lavorativo, le temperature dei locali e la capacità di gestire il personale.

"Da anni l’attività funziona grazie alla buona volontà delle persone che vi lavorano e che hanno affrontato situazioni molto difficili come due rapine a mano armata. Credo non si meritino una cosa del genere. Non vorrei fosse una sorta di giustificazione per una chiusura preventiva collegata al fatto che nelle vicinanze aprirà un’altra attività similare", prova a giustificare il primo cittadino.

Chiude Cospalat di Valvasone, il consigliere: "Non riusciamo a trovare personale"


Ma in realtà a dare una spiegazione certa ci pensa lo storico consigliere di Cospalat, Renato Zampa che ha dichiarato: "Cerchiamo due persone per mantenere in attività lo spaccio di Valvasone, ma non riusciamo a trovarle. E sapete perché? Perché anche solo lavorare il sabato sembra essere un problema per i candidati". La chiusura non avviene di colpo ma è sintomo di quanto successo nelle ultime settimane. "L’incarico che offriamo consiste in un lavoro da commesso, dietro al banco dello spaccio di Valvasone. Quaranta o trenta ore settimanali, con tanto di formazione che ovviamente garantiamo".

Ma da lì in poi le difficoltà a reperire personale, restio a mettersi in gioco preferendo restare sul divano ad incassare il sussidio dallo Stato. Lo conferma Zampa che dichiara: "Di giovani non se ne vedono". A presentarsi sono solo persone tra i 30 e i 50 anni.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • Fritz

    02 Gennaio 2023 - 17:52

    eh, cosa dire una volta i 30'enni e i 50'enni erano una forza, oggi sono pezze da piede, scarti da denunciare se si presentano a chiedere di lavorare per mandare avanti una famiglia. Basito a dir poco.

    Report

    Rispondi

Articoli Recenti

x