Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Siena, operatrice sanitaria reintegrata dopo la sospensione per non aver fatto la terza dose di vaccino Covid: l’ordinanza del Tribunale è di una chiarezza accecante

"E' come se affermassimo che un casco da motociclista protegga non solo chi lo indossi ma anche gli altri.”

26 Agosto 2022

Siena: operatrice sanitaria reintegrata dopo essere la sospensione per non aver fatto la terza dose di vaccino Covid: l’ordinanza del Tribunale è di una chiarezza accecante

fonte: imagoeconomica.it

SCRITTI PANDEMICI
Il Giudice Delio Cammarosano, del Tribunale di Siena, con un’ordinanza cautelare depositata il 20 agosto scorso, ha ordinato la reintegrazione nella propria funzione e la corresponsione delle retribuzioni arretrate a una operatrice sanitaria sospesa per non avere fatto la terza dose.

Raramente un Giudice ha argomentato con maggior chiarezza un’ordinanza cautelare. Di seguito, la motivazione:
“In questi giorni, da tempo, siamo bombardati dall’audio/video di Giorgio Parisi, un accademico italiano, premio Nobel per la fisica nel 2021 per i suoi studi sui sistemi complessi. Fisico teorico dagli interessi di ricerca molto variegati, noto per i suoi studi di teoria quantistica dei campi (soprattutto nell'ambito della cromodinamica quantistica), in meccanica statistica (in particolare, ma non soltanto, per i suoi studi sui vetri di spin) e per l'applicazione di quest'ultima a vari ambiti della teoria dei sistemi complessi.
Egli sintetizza, “semplifichiamo un problema complesso”, “la quarta dose è fondamentale per gli over 60”. Perché riporta la protezione contro il Covid al livello più alto; non sappiamo se e quando potremmo essere contagiati; il vaccino ci protegge dalla malattia grave; chi ha più di 60 anni è più a rischio”, nell’audio/video realizzato dal Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero della Salute, che si conclude con lo slogan “problema complesso soluzione semplice”.
Il Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità-Cabina di Regia ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020-Monitoraggio Fase 2- Report settimanale-Report 117-Sintesi nazionale - Dati relativi alla settimana 01/08/2022-07/08/2022 (aggiornati al 10/08/2022), comunica:
“Headline della settimana:
Si conferma la diminuzione dell’incidenza per la quarta settimana consecutiva, una ulteriore riduzione della velocità di trasmissione a valori inferiori alla soglia epidemica. Si osserva una diminuzione nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva. Si ribadisce la necessità di continuare a rispettare le misure comportamentali individuali e collettive previste/raccomandate, l’uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e ponendo attenzione alle situazioni di assembramento”.
Infine, “l’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia”.
Se qualcosa nell’analisi del problema complesso non ci faccia velo, mentre chiara è l’affermazione della maggior protezione che il vaccino offrirebbe, e non sappiamo anzitutto con certezza per quanto tempo, dalle forme più gravi della malattia, assai più sfuggente, diremmo assente, l’affermazione stessa che il vaccino protegga da nuovo contagio, contagio del resto proveniente in prevalenza da sempre nuove varianti del virus.
Potrebbero qui utilizzarsi dati di comune esperienza, notori, ma ci asterremo dal farlo per onesta ammissione di difetto di scientificità di questo modo di ragionare, sia pure, certamente, di una evidenza obiettiva palpabile. Certo è che nel portale del Ministero della Salute, “Covid-19” dedicato alle Fake News – “Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In queste pagine facciamo chiarezza sulle fake news più diffuse, smentendole alla luce delle evidenze disponibili” – alla affermazione: “Mi vaccino perché così non dovrò più usare la mascherina né lavarmi le mani frequentemente” una faccina triste correla un “falso”, mentre l’affermazione vera sarebbe: “Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione si dovrà continuare a osservare le buone pratiche di prevenzione e protezione attualmente previste, come indossare la mascherina, lavare spesso e accuratamente le mani e mantenere il distanziamento fisico. Questo finché i dati sull'immunizzazione non evidenzieranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus agli altri e si arriverà a superare la pandemia in atto”.
La data di questa ultima “verifica” risale al “23 dicembre 2020”. Se al tempo i dati sulla immunizzazione vaccinale non avevano ancora “evidenziato con certezza” l’efficacia impeditiva della trasmissione del virus – ma un principio di massima precauzione poteva ragionevolmente indurre a ritenerlo – col passare del tempo e attualmente quella new si è veramente rilevata fake.
La presente decisione non si atteggia polemicamente con sguardo al passato, nel modo più assoluto, ma vuole, come si deve, calarsi nel momento attuale. Possiamo ritenere che quel dato in ordine alla fake, sebbene certamente un dato ufficiale che involge la responsabilità del Ministero della Salute, sia un dato eccessivamente sintetico e di natura atipica, ma non possiamo non valutare come affidabile riferimento quanto più recentemente riportato dal European Centre for Disease Prevention and Control-An agency of the European Union, dalla homepage del sito ufficiale - in ordine alla onward trasmission, il dato che ci parrebbe rilevante - Last update 21 January 2022. This page presents the current knowledge on COVID-19 vaccines, available evidence and epidemiological context as of 21 January 2022. Al § COVID-19 vaccine duration of immunity, booster doses, and variants, leggiamo Despite increasing vaccine coverage in the EU/EEA, waning immunity and the circulation of variants with increased transmissibility and decreased vaccine effectiveness need to be considered. Studies assessing vaccine effectiveness against infection, hospitalisation and death show that there is a decline in vaccine effectiveness against infection, symptomatic infection and onward transmission for EU-authorised COVID-19 vaccines that correlate with time since completion of primary vaccination, which is similar to what was shown in earlier studies analysed in ECDC’s technical report Interim public health considerations for the provision of additional COVID-19 vaccine doses. For Delta VOC, vaccine effectiveness against hospitalisations and deaths continues to remain stable in the majority of studies up to nine months after completion of the primary series, with modest declines observed in older individuals and those with comorbidities. Emerging clinical trial data on the efficacy of booster doses of Comirnaty and observational studies on the effectiveness of booster doses against infection and severe disease show a significant increase in protection against infection and severe disease following a booster dose of Comirnaty in all age groups in the short term (the longest follow-up time in the included studies is approximately 70 days). However, while vaccines continue to elicit high level of protection against severe COVID-19, substantially lower COVID-19 vaccine 12 effectiveness has been estimated against Omicron infection and symptomatic disease after primary vaccination compared to the Delta variant. Emerging evidence also indicates that vaccine effectiveness against infection (and onward transmission) by the Omicron variant is rapidly decreasing with time after both primary series and after a booster dose. These estimates should be considered as preliminary evidence. For the latest evidence, please monitor ECDC’s website and upcoming risk assessments. Duration of immunity is a complex issue and, to date, the correlation between measured immunity (e.g. levels of antibodies) and clinical protection from SARS-CoV-2 infection still needs to be established. The presence of memory T-cells could prevent severe disease in infected individuals for a long period of time, although the durability of these cells and role in protecting from infection (and onward transmission) remains unclear” (*).
E sempre stando a dato di fonte ufficiale, OMS, compilato da WHO COVID-19 Weekly Epidemiological Updates up to 1 June 2022, in ordine al “Mutational profile: Omicron is a highly divergent genetic variant with a large number of mutations including 26-32 mutations in the spike protein, some of which are associated with potential for escape from humoral immunity and greater transmissibility. There are currently 5 main descendant lineages: BA.1, BA.2, BA.3, BA.4 and BA.5, which share some mutations in the Spike but have distinct mutational profiles within the Spike and across other regions of the genome. Transmissibility and spread: The current global epidemiology of SARS-CoV-2 is characterized by declines in reported cases since a peak in new cases in January 2022, when the Omicron variant first became dominant. Omicron continues to be predominant globally, and among Omicron lineages, BA.2 and its descendent lineages account for 63% of all variants in the epidemiological week 20 of 2022. More recently, BA.4 and BA.5 are increasing in prevalence in certain regions, but these trends should be interpreted with caution as a result of changes to COVID-19 testing and sequencing strategies”.
(Omissis) Si offre qui una traduzione personale dei brani, anche avvalendoci dell’Ufficio per il Processo:
“Relativamente all'immunità al COVID-19, dosi di richiamo e varianti, occorre considerare, nonostante l'aumento della copertura vaccinale nell'UE/SEE, il declino dell'immunità e la circolazione di varianti con maggiore trasmissibilità, nonché la minore efficacia del vaccino. Gli studi che valutano l'efficacia del vaccino contro l'infezione, l'ospedalizzazione e il decesso mostrano che c’è un declino dell'efficacia del vaccino contro l'infezione, l'infezione sintomatica e la trasmissione successiva ai vaccini COVID-19 autorizzati dall'UE, correlato al tempo trascorso dal completamento della vaccinazione primaria, il che è simile a quanto mostrato in studi precedenti analizzati nella relazione tecnica dell'ECDC “Considerazioni provvisorie sulla salute pubblica per la fornitura di dosi supplementari di vaccino COVID-19”. Per Delta VOC, l'efficacia del vaccino contro i ricoveri e i decessi continua a rimanere stabile nella maggior parte degli studi fino a nove mesi dopo il completamento della serie primaria, con modesti cali osservati nei soggetti più anziani e in quelli con comorbilità. I dati emergenti dagli studi clinici sull'efficacia delle dosi di richiamo di Comirnaty e gli studi osservazionali sull'efficacia delle dosi di richiamo contro le infezioni e le malattie gravi mostrano un aumento significativo della protezione contro le infezioni e le malattie gravi in seguito a una dose di richiamo di Comirnaty in tutti i gruppi di età nel breve termine (il tempo di follow-up più lungo negli studi inclusi è di circa 70 giorni). Tuttavia, se da una parte i vaccini continuano a suscitare un alto livello di protezione contro le gravi infezioni da COVID-19, dall’altra è stata stimata un'efficacia degli stessi sostanzialmente inferiore per l'infezione da Omicron e per la malattia sintomatica dopo la vaccinazione primaria rispetto alla variante Delta. I dati emergenti indicano inoltre che l'efficacia del vaccino contro l'infezione (e la successiva trasmissione) derivante dalla variante Omicron diminuisce rapidamente nel tempo, sia dopo la serie primaria, sia dopo una dose di richiamo. Queste stime devono essere considerate come risultati provvisori. Per le prove più recenti, si prega di monitorare il sito web dell'ECDC e le prossime valutazioni del rischio. La durata dell'immunità è una questione complessa e, ad oggi, la correlazione tra l'immunità misurata (ad esempio i livelli di anticorpi) e la protezione clinica dall'infezione da SARS-CoV-2 deve ancora essere stabilita. La presenza di cellule T-memoria potrebbe prevenire la malattia grave negli individui infetti per un lungo periodo di tempo, anche se la durata di queste cellule e il loro ruolo nella protezione dall'infezione (e dalla trasmissione successiva) rimangono poco chiari”.
Sempre stando a un dato di fonte ufficiale OMS, compilato da WHO COVID-19 Weekly Epidemiological Updates e aggiornato al 1° giugno 2022, in ordine al profilo mutazionale: “Omicron è una variante genetica altamente divergente con un gran numero di mutazioni, tra cui 26-32 mutazioni nella proteina Spike, alcune delle quali sono associate a un potenziale di fuga dall'immunità umorale e a una maggiore trasmissibilità. Attualmente esistono 5 lignaggi discendenti principali: BA.1, BA.2, BA.3, BA.4 e BA.5, che condividono alcune mutazioni nella Spike ma hanno profili mutazionali distinti all'interno della Spike e in altre regioni del genoma.
Trasmissibilità e diffusione: L'attuale epidemiologia globale della SARS-CoV-2 è caratterizzata da un calo dei casi segnalati dopo il picco di nuovi casi registrato nel gennaio 2022, quando la variante Omicron è diventata dominante. Omicron continua a essere predominante a livello globale e, tra i lignaggi Omicron, BA.2 e i suoi lignaggi discendenti rappresentano il 63% di tutte le varianti nella settimana epidemiologica 20 del 2022. Più recentemente, BA.4 e BA.5 stanno aumentando la loro prevalenza in alcune regioni, ma queste tendenze devono essere interpretate con cautela a causa delle modifiche apportate ai test COVID-19 e alle strategie di sequenziamento".
Ci parrebbe dunque alla data di oggi un dato oggettivo l’acquisizione del rilievo che la persona vaccinata può nuovamente essere contagiata e a sua volta contagiare, e che pertanto l’assolvimento dell’obbligo vaccinale – non in generale, in base a non condivisibile pregiudizio, ma a fronte dei vaccini sino ad oggi impiegati e alla specifica problematica sanitaria - ai fini della tutela cautelare sommaria probabilmente non possa costituire ragionevole fattore di discriminazione nell’accesso a qualsiasi professione, essendo se non smentita, quantomeno tutt’altro che chiara l’efficacia del vaccino in ordine alla ulteriore trasmissione del virus, onward trasmission, sotto un profilo cronologico anzitutto, in presenza di immunità calante, decremento di efficacia e a fronte di varianti di accresciuta trasmissibilità, come sopra attestato dalla Agenzia, European Centre for Disease Prevention and Control e dalla WHO (OMS).
Allo stato attuale delle condizioni epidemiologiche e delle conoscenze scientifiche ufficialmente, istituzionalmente divulgate, pertanto, si è in presenza di un fattore di esclusione dal diritto al lavoro che, se al tempo poteva ritenersi ragionevole, nel tempo è stato posto in ragionevole dubbio, e al tempo attuale si rivela apparire irragionevole, non giustificato neppure da un principio di precauzione, di massima cautela per un superiore interesse collettivo, anzi paradossalmente pericoloso, come se affermassimo che un casco da motociclista protegga non solo chi lo indossi ma anche gli altri.”
Ogni commento risulterebbe superfluo. E’ tutto talmente chiaro e ben motivato, che si fa persino fatica a pensare che esistano ancora utili idioti disposti a dichiarare in televisione che la soluzione semplice a un problema complesso sia la quarta dose.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d’Italia

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x