08 Novembre 2021
AstraZeneca (fonte foto Lapresse)
Secondo la Procura di Mantova il maresciallo dei carabinieri Pietro Taurino è morto lo scorso marzo a causa del vaccino AstraZeneca e per i consulenti non ci sono dubbi: nella lunga e dettagliata relazione stesa da loro stessi, emerge che - come già riportato dalla testata MantovaUno - c’è una correlazione tra la somministrazione del farmaco anti-Covid e il decesso dell'uomo. Pietro Taurino, che godeva di ottima salute, è deceduto per trombosi venosa cerebrale, a pochi giorni dalla vaccinazione con AstraZeneca.
Dopo la morte di Pietro Taurino, il procuratore capo di Mantova Manuela Fasolato e il sostituto Giulio Tamburini avevano affidato a tre medici legali esperti il compito di capire se ci fosse una possibile correlazione tra la vaccinazione con AstraZeneca del carabiniere e la sua morte causata da un trombosi venosa cerebrale. Fondamentali erano stati i prelievi di sangue prima e dopo la morte dell'uomo. In uno di essi era emersa la presenza di "porpora trombocitopenica", ovvero di piccoli coaguli di sangue che bloccavano l'arrivo del sangue al cervello, reni e cuore.
Il maresciallo Taurino, com'è ormai noto, godeva di ottima salute ma 6 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca si era sentito male ed era stato portato d'urgenza in ospedale. Colpito da un mal di testa lancinante era stato subito sottoposto a Tac, la quale aveva evidenziato appunto la presenza di una trombosi cerebrale. Il carabiniere è deceduto poco dopo: i medici purtroppo non erano riusciti a salvarlo.
Così, dopo la morte dell'uomo, la Procura di Mantova aveva aperto un’inchiesta che si è conclusa oggi con una richiesta ufficiale di archiviazione per omicidio colposo. Peccato però che proprio a proposito di quest'ultimo cosiddetto la legge preveda il cosiddetto "scudo penale" per il quale né medici né infermieri non sono punibili per quanto accaduto.
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