Usa, Congresso esorta Rubio e ambasciatore Huckabee per rilascio di 16enne palestinese Mohammed Ibrahim, detenuto da Israele senza processo - DOCUMENTO

27 senatori e rappresentanti degli Stati Uniti d'America, membri del Congresso, hanno esortato il Segretario di Stato Marco Rubio e l'ambasciatore Mike Huckabee a fare pressione per la liberazione immediata di Mohammed Zaher Ibrahim, cittadino palestinese-americano di soli 16 anni detenuto in una prigione israeliana senza processo.

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È quanto si apprende da una lettera con cui i 27 membri del Congresso hanno formalizzato la richiesta di rilascio del 16enne al momento trattenuto nel carcere israeliano di Ofer, vicino a Ramallah, nella Cisgiordani occupata, in condizioni sostanzialmente abusive. "'Il Dipartimento di Stato non ha priorità più alta della sicurezza dei cittadini statunitensi all'estero' - recita il documento -, Condividiamo questa opinione e vi esortiamo ad assumervi questa responsabilità, coinvolgendo direttamente il governo israeliano per garantire il rapido rilascio di questo ragazzo americano". Ma facciamo un salto indietro. Mohammed Zaher Ibrahim è un ragazzo di 16 anni cittadino palestinese-americano. L'attenzione mediatica su di lui si è accentuata dopo che la sua famiglia, residente nello Stato della Florida e in Cisgiordania, ne denunciò l'arresto il 16 febbraio, dopo che i coloni israeliani avevano fatto irruzione nella sua casa in West Bank, ad al-Mazra'a ash-Sharqiya. Bendato e arrestato mentre era in vacanza dalla Florida, Ibrahim è l'ennesimo bambino trascinato via ingiustamente dalla violenza israeliana: da quanto emerge, era stato accusato di aver lanciato pietre contro i soldati occupanti, accusa da lui respinta.

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"Sono andati in camera da letto. Lo hanno tirato fuori dal letto. Lo hanno bendato, ammanettato e portato su una jeep" è la testimonianza dello zio del piccolo, Zeyad Kadur. Mohammed, cugino di un altro cittadino americano 20enne - Sayfullah Kamel Musallet - picchiato a morte dagli israeliani, si trova ancora in carcere nonostante l'accordo firmato da Trump a Sharm el-Sheikh avrebbe dovuto imporre il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi. Dopo 8 mesi di prigionia, numerosi esponenti politici americani, inclusa la sua famiglia, ne denunciano il significativo peggioramento delle condizioni di salute. Ennesima testimonianza delle atroci condizioni che sono riservate ai palestinesi, in netta difficoltà a ricorrere a scudi legali.

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La lettera del Congresso informa su cosa consiste tale peggioramento: "preoccupante perdita di peso, peggioramento della salute e segni di tortura, mentre le sue udienze in tribunale continuano ad essere sistematicamente rinviate". Le testimonianze parlano di insorgenza di scabbia nel piccolo Mohammed, infezione cutanea altamente contagiosa: "La sua famiglia riferisce che Mohammed ha perso quasi un quarto del suo peso corporeo e ha contratto la scabbia dopo essere stato detenuto nella Prigione di Megiddo". Ciò che tuttavia sembra aggiungersi alle già gravissime violazioni israeliane, e alle sollecitazioni passate su caso Ibrahim, è la poca attenzione riservata, dal governo Usa, ai palestinesi americani rispetto agli israeliani americani. "Al governo degli Stati Uniti semplicemente non importa dei palestinesi con cittadinanza statunitense che vengono uccisi o ingiustamente detenuti da Israele" ammette Yousef Munayyer, responsabile del programma Palestina/Israele presso l'Arab Center di Washington DC.

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