09 Giugno 2020
Spunta un altro video che immortala l'uccisione di un afroamericano disarmato, ucciso dalla polizia con 6 colpi di pistola dopo un fermo per eccesso di velocità. L'episodio è avvenuto in New Jersey due giorni prima della morte di Floyd, il 46enne ucciso a sua volta da un poliziotto che lo ha soffocato premendogli il ginocchio sul collo.
Il video, diffuso dall'attorney general del New Jersey, che sta indagando sull'episodio, dura circa 30 minuti. Le immagini mostrano inizialmente un normale fermo durante il quale l'agente Randall Wetzel ottiene le generalità di Maurice Gordon, 28 anni, di Poughkeepsie, New York. Il poliziotto chiama un carro attrezzi, offre poi una mascherina al giovane e un passaggio in una concessionaria d'auto. Nel minuti successivi l'agente chiedere a Gordon di sedersi nella propria 'gazzella' in attesa del carro attrezzi. L'afroamericano avrebbe tentato di sedersi sul posto di guida due volte. La prima volta l'agente ha usato lo spray urticante, la seconda ha tirato il giovane fuori dall'auto e, durante una colluttazione, gli ha sparato 6 volte, come riferisce l'attorney general del New Jersey. Le immagini sono state registrate dalla videocamera posta sul cruscotto dell'auto dell'agente.
Il video fa seguito a quello diffuso solo pochi giorni fa e registrato da una donna che è stata testimone della morte di un altro, ennesimo, africano, morto dopo un fermo della polizia.
Nuovo scioccante episodio che getta ancora più ombre sulla polizia americana. Mentre proseguono le proteste per la morte di George Floyd, ucciso da un poliziotto che lo ha soffocandolo premendogli il ginocchio sul collo, spunta un video di un altro afroamericano morto dopo il fermo.
Ad assistere e a documentare la terribile scena è Sara McDowell, una testimone che si trovava dietro all’auto della polizia prima dell’arresto. L’episodio è avvenuto il 3 marzo e la vittima è Manuel Ellis, un afroamericano di 33 anni. La donna ha riferito al New York Times di aver visto il giovane avvicinarsi all’auto della polizia verso le 23:30. Pensava si trattasse di una conversazione, ma all’improvviso un agente ha aperto la portiera dell’auto buttando Ellis a terra. Gli agenti lo hanno preso a pugni e poi l’hanno trattenuto, immobilizzandolo. Ellis si lamentava di non riuscire a respirare, esattamente come George Floyd.
La polizia dichiara che sarebbe stato Ellis ad iniziare la lite, che sarebbe stato lui a buttare a terra un agente. Tuttavia le immagini di Sara McDowell mostrano ben altro. Nel video si vedono gli agenti prendere a pugni il ragazzo mentre è a terra. Si sente inoltre la donna urlare: “Fermi. Oh mio Dio, smettetela di colpirlo. Arrestatelo e basta”.
“Il modo in cui l’hanno attaccato non aveva senso per me – ha raccontato la McDowell al New York Times – Sono tornata a casa e mi sono sentita male”. “Ero terrorizzata per la sua vita”. La testimone non ha saputo più nulla del ragazzo. Ha saputo solo in questi giorni di protesta per l’omicidio di Floyd, che Ellis è morto poco dopo il fermo, incappucciato peraltro affinchè non potesse mordere o sputare, soffocato anche lui come Floyd e implorando, prima di morire, di poter respirare.
Secondo il medico legale della contea, Thomas Clark, Ellis è morto per “ipossia dovuta a immobilizzazione fisica”. Si tratterebbe dunque, ancora, di omicidio per soffocamento, esattamente come accaduto nel caso di Floyd. Dall’autopsia, come rivela il rapporto, è emerso che il giovane aveva un’intossicazione da metanfetamine, ma il fattore più importante della sua morte è stata la privazione di ossigeno “come risultato della costrizione fisica e del posizionamento di una maschera sopra la bocca”.
La polizia ha identificato gli agenti coinvolti. Sono Christopher Burbank, 34 anni, Matthew Collins, 37 anni, Masyih Ford, 28 anni e Timothy Rankine, 31. Sono attualmente sospesi, ma la famiglia di Ellis chiede vengano licenziati e arrestati.
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