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Folgiero (Fincantieri): “La subacquea è il nuovo spazio. La nostra società guida l’innovazione per la sicurezza del mare”

L' Amministratore Delegato di Fincantieri è intervenuto alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo sistema integrato DEEP. Nell'intervista rilasciata a Il Giornale d'Italia ha parlato delle novità nell'ambito delle infrastrutture e della sicurezza subacquea

24 Ottobre 2025

Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri, è intervenuto alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo sistema integrato DEEP. Nell'intervista rilasciata a Il Giornale d'Italia ha parlato delle novità nell'ambito delle infrastrutture e della sicurezza subacquea.

Qual è la grande novità nel campo della protezione delle infrastrutture subacquee?

La grande novità è un'innovazione fast track sulle soluzioni per la protezione delle infrastrutture subacquee che è una minaccia che è storicamente stata sottovalutata e che invece rappresenta, perlomeno nel mare, una minaccia di guerra ibrida molto attuale, molto sentita. Sicuramente nel Mal Baltico, sempre più nel Mediterraneo che è il mare più congestionato dal punto di vista della presenza di infrastrutture critiche ma poi penso anche al Mar Nero che sono, se volete, i tre mari più geopolitici del momento. La protezione delle infrastrutture subacquee è un esempio perfetto di utilizzo duale delle tecnologie

Perché?

La protezione delle infrastrutture subacquee è un'esempio perfetto di utilizzo duale delle tecnologie, perché è volta a risolvere il problema della sicurezza per tutti i proprietari di infrastrutture critiche. Quindi ha il circolo virtuoso di nascere nell'ambito della difesa con la possibilità di validare queste tecnologie con la marina, ma poi è nata e pensata per allargarsi alle adiacenze che sono ibride e civili. L'impegno dei Fincantieri è di continuare ad essere il punto di riferimento per tutte le tecnologie del mare a partire da questo nuovo dominio della subacquea che è quello che era lo spazio 40 anni fa e che va occupato tecnologicamente anche prolungando nel tempo la leadership nostra di italiani storica e tecnologica nel mondo dei sottomarini, per esempio

Perché la protezione delle infrastrutture subacquee è considerata un esempio di utilizzo duale delle tecnologie?

Sicuramente c'è tantissima ambizione, quindi l'ambizione è occupare questo spazio tecnologico con soluzioni innovative che prevedano l'utilizzo per le componenti determinanti di tecnologia proprietaria con una visione di sovranità tecnologica e autonomia strategica

A quanto ammonta l'investimento?

Abbiamo investito, ma più che la cifra, che non è che diventeremo né più poveri né più ricchi per questo investimento, è un po' la mentalità. La mentalità è che l'innovazione è prevista anche che sia veloce, che tagli le curve, che sia antiburocratica e che sia guidata da chi ha il coraggio manageriale e anche un'attitudine imprenditoriale. Quindi questo è un momento in cui bisogna innovare e innovare significa essere imprenditori e rischiare in prima persona. Quindi non c'è innovazione pagata, l'innovazione pagata non è innovazione. Oggi è una dimostrazione tecnologica, non è una dimostrazione economico-finanziaria. Abbiamo dato durante l'investor day della Subacquea ampia visibilità di quali sono ricavi, margini e backlog nel settore della Subacquea, dove ovviamente scrivono tutta una serie di prodotti. Questo è un prodotto innovativo che quindi contribuirà a quella linea di ricavi con una gradualità che è tipica delle operazioni strategiche di innovazione. Quindi noi stiamo puntando nel 2027 a 800 milioni di ricavi. È chiaro che non saranno 800 milioni di droni

Con chi collabora Fincantieri nello sviluppo dei progetti legati alla subacquea?

Le aziende che lavorano nella Subacquea sono quelle nel polo nazionale della Subacquea, quindi ovviamente lavoriamo con tutte le aziende. La risposta è assolutamente ovvia, è un progetto come vede che abbiamo presentato dentro il polo nazionale della Subacquea. Non possiamo non collaborare con il sistema. Si dice che nessuno si salva da solo, nessuno innova da solo.

Qual è l’obiettivo principale dell’Italia nello sviluppo delle soluzioni per la subacquea e come si inserisce questo impegno nei programmi europei e Nato?
L'obiettivo è avere una soluzione proprietaria robusta che paghi, come si dice in gergo, il requisito nazionale e la missione di interesse nazionale. Poi è chiaro che l'Italia è in un blocco geopolitico europeo. Noi partecipiamo a tutti i programmi EDP, quindi di innovazione nella Subacquea a base europea. Partecipiamo a tutti i programmi Nato nell'ambito della Subacquea e quindi quello che impariamo a fare e quello che abbiamo validato è in automatico a disposizione sia dell'Unione Europea che della Nato

Qual è la novità principale nella collaborazione con i sottomarini tedeschi?

La novità con i sottomarini tedeschi è quella di avere, ripeto, una grande alleanza commerciale che continuiamo a sviluppare e perseguire in giro per il mondo

A che punto siamo con il progetto sulla forza motrice nucleare per le navi, le navi militari e i mezzi subacquei?

Quello è un progetto bellissimo a cui io credo molto, ma la caratteristica di quel progetto è che sei in un ambito di innovazione che, come sempre nel nucleare, ha un ciclo molto lungo. Quindi prosegue il lavoro che stiamo facendo di studio e fattibilità ma, a differenza di quello che abbiamo fatto vedere oggi, non è un'innovazione fast track. È un'innovazione che va coltivata con i bioritmi tipici del nucleare che sono decennali

 

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